Le armi uniche nel loro genere

(7 novembre 2022)

Non so se vi sia capitato di leggere, nei giorni scorsi, che le cosiddette «truppe di difesa territoriale» della regione di Kherson occupata dall’esercito russo sono state armate con i fucili di Mosin: quelli adottati per la prima volta dall’esercito dell’Impero russo nel 1891 e poi utilizzati fino al 1959 pure dall’esercito sovietico.

Molto probabilmente si tratta proprio di una di quelle armi che – secondo le parole preferite da Vladimir Putin – «non ha degli analoghi nel mondo». A questo punto mi aspetto che l’esercito russo e tutte le truppe che combattono assieme a esso vengano presto armate con un’altra arma modernissima e non utilizzata da alcun altro esercito: il mitra PPŠ-41, adottato dall’esercito sovietico nel dicembre del 1940 e utilizzato fino agli anni ’60.

E io sono infinitamente contento del fatto che lo Stato russo sia costretto a ricorrere alle armi così evolute: permetteranno di far durare la guerra un po’ meno. Lo spero…

Rubriche: Nel mondo, Russia

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