Le avventure del tristemente noto incrociatore russo «Moskva» (eliminato dall’esercito ucraino quasi due mesi fa) continuano! Più precisamente, continuano a cambiare le notizie ufficiali diffuse dallo Stato russo circa la sorte della suddetta nave.
Non so se vi sia capitato di leggerne qualcosa, ma da quando si è saputo del naufragio del «Moskva», i genitori di molti suoi marinai stanno cercando – senza successo – di ottenere alcune risposte ufficiali e precise dallo Stato russo: i loro figli «spariti» erano sull’incrociatore al momento del naufragio? che fine hanno fatto? sono morti? salvati ma imprigionati? effettivamente dispersi?.. Lo Stato non ha mai fornito delle risposte chiare.
Ma ecco che, all’inizio di giugno, la Procura della Flotta del Mar Nero ha risposto ufficialmente a una delle madri che l’unità militare 84201 (dove prestavano servizio i marinai dell’incrociatore «Moskva» affondato) è stata aggiunta alla lista dei partecipanti alla «operazione militare speciale» al fine di «assicurare la possibilità di diritti e garanzie sociali, e che l’equipaggio della nave e i suoi familiari ricevano pagamenti [previsti per legge per i famigliari dei militari russi caduti in guerra]». Nel documento non viene specificato quando, esattamente, l’unità militare sia stata aggiunta all’elenco indicato. Allo stesso tempo, Allo stesso tempo, né la Procura né il Ministero della Difesa ammettono ancora che l’incrociatore Moskva abbia mai preso parte alla guerra con l’Ucraina.
In una situazione diversa mi sarei espresso sulle capacità dei marinai russi a navigare senza alcuna nave, ma ora preferisco evitare.
Ancora l’incrociatore “Moskva”
(7 Giugno 2022)
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