L’arte durante la guerra

(14 Maggio 2022)

Da quando è iniziata questa guerra, non ho più pubblicato dei post del sabato dedicati all’arte: anche perché mi sembravano un po’ inopportuni. Con l’allungarsi della guerra, però, la comunicazione visiva ha assunto – almeno sui territori di due Stati – una nuova importanza e, a volte, delle nuove forme. Quindi è giunto il momento di pubblicare una piccola raccolta di opere comprensibili a tutti i lettori.
La scultura «Putler Zparati» di Dmitro Iv. installata nel centro di Kiev:

Un piccolo murale da qualche parte in Russia:

Un altro piccolo murale da qualche parte in Russia:

Un murale aggiornato con la scritta «Ho ucciso la tua mamma» da qualche parte in Russia:

L’installazione «La guerra uccide» da qualche parte in Russia:

La pubblicità «Cosa abbiamo per il pranzo?» aggiornata con la scritta-risposta «La guerra»:

L’unione dell’arte con la matematica:

Un messaggio di pace:

Un messaggio inserito talmente bene dal punto di vista stilistico, che si nota prevalentemente dalle persone più attente:

La scritta «Non sei solo» con i colori della bandiera russa pacifica:

Questa frase «lo zinco è nostro!» si riferisce chiaramente a due cose: 1) allo slogan «la Crimea è nostra!» diventato popolarissimo nel 2014 tra i sostenitori della politica di Putin; 2) al fatto che fino a pochi anni fa i corpi dei militari russi uccisi in guerra venivano spediti in patria nelle scatole fatte di lamiera zincata (più o meno dai tempi della prima guerra in Cecenia i corpi vengono raccolti sempre più raramente; a partire dal febbraio 2022 è notevolmente cresciuto l’uso dei sacchi di plastica).

Bene, per oggi potrebbe bastare così. Sicuramente ci sarà una continuazione.

Rubriche: Nel mondo, Russia

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