La storia antica del QR code

(30 dicembre 2021)

Dalla primavera di quest’anno tutti – sì, ormai tutti – sanno che cosa è e che aspetto ha un QR code. Molte persone hanno pure capito come funziona un QR code. Diversi possessori degli iPhone si sono pure ricordati di avere già un lettore dei codici QR preinstallato sui loro telefoni (il quale, però, non è in grado di leggere i «green pass»).
Ma non tutti sanno che l’invenzione del QR code non è arrivata proprio dal nulla. Si dice l’idea di questo codice sia venuta in mente all’ingegnere giapponese Masahiro Hara nel 1992 grazie a una analogia con il gioco Go, ma non possiamo escludere che abbia anche visto qualcuna delle immagini storiche che sto per mostrarvi, ahahaha
Alcune settimane fa nel segmento russo dell’internet è diventata famosissima la foto di Mengli Giray I (visse dal 1445 al 1515), il quale fu uno dei più celebri khan della Crimea. Salì al trono e regnò per un totale di 45 anni: nel 1466, dal 1468 al 1475 e poi dal 1478 al 1515. In questa sede non trovo opportuno raccontarvi tutti i dettagli della sua biografia ricca di avvenimenti (lo potete immaginare anche solo guardando le date elencate), quindi mi limito a sottolineare che il disegno del suo timbro assomiglia moltissimo ai moderni codici QR.

Tantissime persone hanno cercato di decifrare il disegno del timbro. Purtroppo, l’idea – in realtà un po’ banale – di vederlo come una semplice labirinto non è in grado di spiegare tutta la complessità grafica del timbro…

Ma quello appena visto non è l’unico caso registrato nella storia. Spostiamoci nella zona della attuale Zaporižžja ucraina e vediamo un frammento del jarlig (ordine in turco), un documento firmato dal khan Toktamish (1380–1395). Il documento consiste nell’annuncio della concessione a un certo Bek-hadji delle terre e delle persone nella zona dell’estuario Molochny e nell’elenco delle condizioni della concessione. In particolare, ci interessa il timbro:

Passiamo ora al Tibet. Polhané Sönam Topgyé regnò praticamente come un «re del Tibet» dal 1728 al 1747. Polhané fu un abile politico, un guerriero abile e un comandante militare brillante. Ecco il suo timbro:

Tutti questi sigilli non sono altro che copie di una realizzazione più antica dell’idea… Si presume che il più antico labirinto egiziano – costruito nel 2300 a.C. – si trovasse vicino al lago Qarun alla periferia del Cairo. Fu un enorme edificio di circa 70 metri quadrati. Questa è una delle ricostruzioni del suo schema:

A partire, più o meno, dal 2015 su internet circola anche la foto di una «statua del periodo dei Maya», ma, purtroppo, tale opera non rientra nei nostri interessi. Almeno perché il codice QR posizionato al posto del «volto» della statua ci porta a un negozio online…

Dal punto di vista storico, a noi possono interessare gli antichi timbri quadrati personali cinesi, diffusisi diverse migliaia di anni fa. Gli esemplari più antichi trovati risalgono alla dinastia Shang (da 3500 a 3000 anni fa).

So che in Giappone questo tipo di timbro si usa ancora attivamente. In ogni organizzazione, di regola, qualcuno degli alti dirigenti ha un sigillo, in cui il nome è scritto per esteso in un modo «più quadrato possibile», spesso anche deformato «per renderlo più bello».

P.S. per la gente troppo seria: ovviamente, tutte le curiosità elencate sopra non c’entrano un timbro con i QR code moderni. Anche se sarebbe comodo avere un codice QR che sostituisca tutti i documenti e, possibilmente, la firma (soprattutto quella digitale).

Rubriche: Cultura

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