La balena azzurra

(16 maggio 2017)

Quindi ora anche in Italia si è diffusa la notizia dei «gruppi di morte» russi? Intendo il «gioco» Blue Whale e simili. Bene…

Io, da parte mia, devo tranquillizzarvi: si tratta di un fenomeno molto meno diffuso di quanto si sostiene dai mass media. Gli adolescenti russi, soprattutto quelli che vivono nelle famiglie che si possono permettere l’accesso all’internet non sono nella loro stragrande maggioranza ne tanto depressi ne tanto stupidi da cedere alle proposte di autolesionismo e di suicidio.

Il fenomeno in se è grave solamente sotto uno specifico punto di vista: i maniaci non si sono estinti ma si sono adeguate alla realtà tecnologica del XXI secolo. Purtroppo esisteranno sempre e noi — genitori, parenti, professori, amici etc — non dobbiamo essere i più lenti ad adeguarci anche noi. O essere meno attenti di prima.

A livellonazionale russo sono invece gravi altri due fenomeni. Prima di tutto, l’uso del sopracitato «gioco» in qualità di pretesto per controllare e censurare l’internet (indovinate da parte di chi). In secondo luogo, il collaborazionismo di alcuni mass media russi che in cambio della sopravvivenza politica ed economica delle proprie redazioni hanno accettato a gonfiare esageratamente la storia.

Rubriche: Internet, Russia

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