I compilatori del dizionario Oxford hanno scelto la parola del 2021: vax. In base al loro rapporto, la parola vax è relativamente rara, ma dal settembre 2020 al settembre 2021 è stata usata 72 volte più spesso rispetto ai dodici mesi precedenti.
Nello stesso rapporto vengono citate anche alcune nuove parole che sono entrate nel linguaggio quotidiano in seguito alla vaccinazione di massa contro il coronavirus. Tra queste, la parola che mi ha incuriosito maggiormente è vaxinista: una indicazione scherzosa delle persone che si vantano del proprio status di vaccinati sui social network.
Ecco, secondo il mio autorevolissimo parere questa nuova parola (esiste un analogo italiano preciso?) è in realtà importante quanto il termine originale vax. Infatti, tutte quelle persone che negli anni precedenti ci hanno informati di ogni cosa mangiata o bevuta la sera di ieri – intasando i social con migliaia di brutte foto uguali e inutili – hanno finalmente svolto un ruolo sociale utile. Raccontandoci di un ennesimo piccolo episodio della privata (della quale non possiamo e non vogliamo essere interessati), hanno in realtà contribuito a rendere la vaccinazione un fenomeno di moda tra le numerose persone che per qualche motivo dovevano essere motivate. Una persona razionale e minimamente istruita non può solitamente immaginare la necessità di essere motivati in un ambito del genere, ma le mie osservazioni statistiche lo confermano: nel periodo antecedente la obbligatorietà del famoso green pass alcune persone dovevano essere convinte in tutti i modi possibili a vaccinarsi. Quindi un vaxinista anonimo meritava un suo piccolo monumento da qualche parte. Almeno su un dizionario.
La vaccinazione è utile quando diventa di massa in un periodo breve.
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