A volte capita di leggere delle notizie, di fronte alle quali viene da chiedersi senza alcuna cattiveria: ma quello era ancora vivo? Così è successo, almeno per me, anche ieri, quando ho letto della morte di Viktor Brjuchanov: un ingegnere di termoenergetica in base al diploma di laurea, un semplice amministratore in base alle sue dichiarazioni e il primo – nell’ordine cronologico – direttore della centrale elettronucleare di Černóbyl in base al libretto di lavoro. In particolare, ha ricoperto l’incarico del direttore dall’aprile del 1970 al luglio del 1986. Anzi, dopo la scarcerazione anticipata (avvenuta nel 1991) aveva lavorato ancora per un certo periodo di tempo alla stessa centrale in qualità del capo dell’ufficio tecnico, ma questo è già un dettaglio meno importante.
Il fatto è che fino all’altro ieri non avrei proprio immaginato che fosse ancora in vita. E invece è morto ieri, nel periodo forse conclusivo di una nuova apocalissi mondiale. Potrei provare a cercare un segnale della fine di un ciclo in quella notizia, ma evito…
È già stato giudicato dalla storia.
Morto Viktor Brjuchanov
(14 ottobre 2021)
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