Via Lenin

(13 Aprile 2015)

E’ relativamente facile immaginare che la situazione in Ucraina non è ora bella. E gli occidentali comuni, a quanto pare, non sempre possono immaginare quanto tale situazione fosse poco bella. Il governo nato dopo la deposizione dell’ex presidente Viktor Yanukovich non ha fatto nemmeno una riforma seria, da oltre un anno è in corso una guerra non dichiarata, l’economia è in crescente difficoltà, la propaganda interna supera quella russa nel dividere la società e nell’imporre dei valori morali fittizi.

Su questo sfondo succedono solamente due cose belle in Ucraina. La prima è la demolizione di massa dei monumenti dedicati a Lenin. Secondo me i numerosi Lenin in giro per l’ex URSS vadano demoliti tutti, mentre il suo corpicino sepolto in modo tradizionale in qualche cimitero di Mosca. (Ci sono dei motivi per odiarlo e, allo stesso tempo, ammirarlo ma ne scriverò un’altra volta.)

La seconda cosa positiva in Ucraina contemporanea è accaduta giovedì 10 aprile: il Parlamento ucraino ha approvato una legge che condanna i regimi totalitari comunista e nazista. La legge, tra le altre cose, vieta l’esposizione nei luoghi pubblici della simbologia e dei monumenti ai leader dell’epoca sovietica e, ovviamente, impone la sostituzione di tutti i toponimici che in qualche modo richiamano l’URSS.

Tutto il resto in Ucraina va male. Credono di essere diventati europei di colpo, con il solo fatto di aver abbattuto il vecchio potere. Mentre in realtà il comportamento e la mentalità delle masse sono rimaste praticamente invariate.

Ma, almeno, sono riusciti a trovare un pretesto per liberarsi di tutto quel inquinamento visivo rappresentato dai residui della pessima simbologia sovietica.

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