Sì ma no

(4 maggio 2021)

Ieri, il lunedì 3 maggio, il Consolato generale italiano a Mosca ha ripreso a concedere i visti turistici. Nel primo comunicato in materia il Consolato ha precisato che possono richiedere il visto tutti coloro che hanno visto scadere il proprio vecchio visto turistico per l’Italia nel periodo dal 1° gennaio 2020 ad oggi. I nuovi visti emessi avranno la validità dal 1° giugno 2021. Nello stesso comunicato, però, il Consolato precisa che attualmente i titolari di visto turistico Schengen non hanno diritto ad entrare in Italia o nell’area Schengen.
A questo punto un lettore italiano medio potrebbe ragionevolmente chiedere: ma perché mi racconti tutto questo? È una notizia per i russi che vorrebbero venire in Italia questa estate.
Beh, prima di tutto è molto divertente il significato del comunicato stesso del Consolato: vi diamo un visto che non potete usare, ahahaha. Non so se questa mossa sia tanto utile all’immagine dello Stato…
E poi, in un secondo luogo, possiamo constatare che l’apertura dell’Italia ai turisti (quelli stranieri in generale e quelli russi in particolare) potrebbe essere interpretata come un indizio. Un indizio non solo dell’evidente fatto che si stia cercando di prepararsi alla eventualità migliore perché l’economia italiana ha un certo bisogno dei soldi stranieri. È anche un indizio del fatto che si stia seriamente discutendo della opportunità di riaprire i confini esterni europei in tempi abbastanza brevi. Che ne siate contenti o meno, dovete prepararvi a quel grande evento.
In questo momento mi sembra invece abbastanza difficile, che la programmata riapertura dell’Italia al mondo sia un indizio del riconoscimento ufficiale del vaccino russo «Sputnik V». Mi sembra più probabile uno strano paradosso: riconoscere i vaccinati come «meno pericolosi» (quindi non costringendoli a fare troppi test o troppa quarantena) ma non il vaccino russo (perché significherebbe poterlo usare in Italia e/o in Europa).
Dove posso andare a fare una scommessa?

Rubriche: Italia, Russia

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