Alcuni «giornalisti», quando si sentono annoiati, tirano fuori qualche notizia vecchia o poco significante e si mettono a spaventare i propri lettori (come se non si fossero divertiti abbastanza con il Covid). È successo così anche con la «notizia» dei dati personali rubati su Facebook nel 2019: ci è stata riproposta proprio in questi giorni.
Alcuni lettori particolarmente tonti sono corsi anche questa volta a verificare se il loro profilo su Facebook sia stato compromesso… So che non dovrei preoccuparmi di queste creature strane: i miei lettori sono sicuramente più preparati sulla gestione razionale delle proprie attività digitali. Ma se qualcuno dei vostri amici, colleghi o parenti si sia per caso allarmato di fronte alla suddetta «notizia», ricordategli pure due nozioni basilari:
1) l’opportunità di utilizzare l’autentificazione multi-factor per ogni genere di account e su ogni genere di dispositivo,
2) l’inopportunità di rendere pubblici tutti i dati personali che vi chiedono i vari servizi online (o, addirittura, fornire quelli reali o principali).
Diffondendo questi due principi vi sentirete dei Capitan Ovvio, ma almeno renderete qualcuno un po’ più tranquillo di prima.
Ripetere l’ABC
(7 Aprile 2021)
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