Alcuni di voi hanno probabilmente già letto della condanna per spionaggio dell’americano Paul Whelan in Russia. A me, nei mesi precedenti, era capitato di leggere alcuni articoli russi dedicati al suo caso, ma nonostante ciò non ho ancora capito una delle cose fondamentali: cosa avrebbe «spiato»?
In realtà, però, il motivo primario della condanna è di carattere politico: creare un ennesimo ostaggio da scambiare con qualche russo condannato all’estero (in questo specifico caso negli USA). Purtroppo, si tratta ormai quasi di una prassi. Ed è la cosa più importante che bisogna capire sul caso concreto.
Allo stesso tempo – per la fortuna della maggioranza dei miei lettori abituati a viaggiare – il suddetto modo russo di relazionarsi con l’estero non si applica all’Europa continentale. Esistono (per ora) altri mezzi di esercitare la pressione.
Alla base dell’arresto
(16 giugno 2020)
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