Il mondo sarà più moderno

(7 aprile 2020)

L’ultima volta che ho letto e sentito da tutte le parti la magica frase «il mondo non sarà più come prima» era capitata nella seconda metà del settembre 2001. In seguito ai fatti storici che permisero la nascita di quella «profezia» per qualche anno ci hanno infatti disturbati con dei controlli assurdi negli aeroporti. Dopo di che il mondo è tornato a essere più o meno come prima.
Con l’adozione della quarantena mondiale per il contenimento del COVID-19 nel 2020 quella frase magica è tornata di moda. Sospetto fortemente che anche questa volta il mondo riesca a tornare alla normalità di prima. Ma, allo stesso tempo, spero fortemente che si rafforzino le tendenze alla modernizzazione della nostra vita quotidiana. Pensiamo, per esempio, al commercio al dettaglio. I proprietari dei negozi analogici, i sindacati e i politici sinistrosi sarebbero fortemente interessati alla difesa dei negozi fisici. In relazione alla potenza di ogni lobby concreta, raggiungono in tale ambito dei risultati più o meno alti. Mentre noi, i consumatori comuni, ci troviamo a vivere in un mondo contradditorio dove nell’online si possono comprare i superalcolici ma non le sigarette. Anche se entrambe le categorie di merci sarebbero vietate ai minorenni (nascosti dietro allo schermo del proprio telefono o computer).
In particolare, poi, in un mondo modernizzato post-quarantena nessuna azienda dovrà mascherare la propria incapacità di gestire il commercio elettronico con la tutela medico-sanitaria del proprio personale. Come, per esempio, sta capitando in questi giorni alla Decathlon:

Dai che ce la facciamo.

Rubriche: Internet, Nel mondo

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