Sentirsi popolari

(22 febbraio 2020)

Non so se vi è già capitato di leggere di un nuovo social network chiamato Botnet.
Esiste solamente sotto la forma di una app ed è stato creato con il solo scopo psicoterapeutico. Sul Botnet, infatti, non si aggiungono gli amici, non si cercano altre persone da «seguire» (è anche tecnicamente impossibile farlo), non si bada minimamente alla qualità dei contenuti (anche se in realtà pure su Facebook vedo pubblicare una quantità enorme di stronzate inutili), ma si ottengono tantissimi like e commenti positivi (solo quelli positivi). Ad apprezzare tutte le pubblicazioni sono i bot creati e «istruiti» proprio per svolgere tale compito.

Per pura curiosità ho provato a installare l’app Botnet e ora posso testimoniare che assomiglia a un incrocio molto primitivo tra il Twitter e l’Instagram. Però funziona esattamente come dichiarato dai suoi creatori. In appena venti minuti il mio primo post di prova ha raccolto 398.893 likes e 28 commenti.

Per la creazione del proprio account non è richiesto alcun dato personale: solo il nome, il cognome e la foto (la realisticità di tutti e tre non viene accertata).

(Sì, è la stessa foto che sto utilizzando per il mio canale sul Telegram.)
L’app è gratuita (ecco i link per l’Android sul Google Play e per l’iOS sull’App Store), ma possono essere acquistati dei servizi aggiuntivi: i commenti dei troll (per coloro che dovessero stancarsi della sola positività), la quantità raddoppiata dei bot (per coloro che la positività è sempre poca) e gli «scherzi da papà» (per coloro che dovessero dispiacersi per vita troppo tranquilla). Ogni servizio aggiuntivo costa 0,99 USD.

Il social network Botnet dovrebbe essere una buona cura per tutte le persone dipendenti dalle manifestazioni pubbliche di apprezzamento. Ma anche per le persone incapaci di trovare e analizzare le statistiche delle proprie pubblicazioni convenzionali.

Rubriche: Internet

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