Riprendendo la tradizione di consigliare, periodicamente, dei film russi da vedere, mi ero anche ricordato dell’obiettivo di proporre qualcosa di non troppo pesante (almeno dal punto di vista psicologico). Finalmente riesco a rispettare, oggi, quest’ultimo criterio.
Il film «Mosca non crede alle lacrime» (1979) di Vladimir Menšov è di genere drammatico, ma in sostanza è la versione sovietica di «Cenerentola»: una storia di popolarità infinita nel cinema mondiale di tutti i tempi. Quindi non può assolutamente sembrare un film deprimente.
Nel 1981 ha pure vinto l’Oscar al miglior film straniero.
Aggiungo anche una piccola storia curiosa. Nel 1981 nessuno dei creatori del film ebbe l’autorizzazione dello Stato di andare negli USA per la cerimonia della premiazione, quindi la statuetta dell’Oscar fu ritirata da un segretario della ambasciata sovietica. Vladimir Menšov, il regista del film, apprese la notizia della vittoria dal notiziario serale del 1 aprile (la cerimonia si svolse il 31 marzo) e quindi pensò che si trattasse di uno scherzo. Fino al 1988 la statuetta fu custodita negli archivi dell’Ente per la produzione cinematografica. Solamente quando fu data in mano al regista per la prima volta (sette anni dopo la vittoria!) e solo per fare una foto (!!), egli si rifiutò di ridarla indietro e la portò finalmente a casa (nel 1988 ormai rischiava relativamente poco).
Un film russo da vedere
(5 Giugno 2019)
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