Esattamente tre mesi fa sono passato da un cellulare a uno smartphone. Esattamente tre mesi fa sono passato al mio primo smartphone. Il mio primo (e attuale) smartphone si chiama iPhone 5S.
La storia dei miei telefoni si trova sotto questo link. Oggi, invece, voglio provare a descrivere, essendo ancora libero dalle abitudini che quasi tutti i miei amici hanno accumulato negli ultimi 8–10 anni, i principali difetti degli smartphone.
Il difetto № 1. È scomodo scrivere. Si possono scrivere molte più cose, ma farlo è scomodissimo dal punto di vista fisico. Sul vecchio buono cellulare scrivere era molto più comodo. Spesso bisognava schiacciare più volte un tasto per arrivare alla lettera voluta, ma era praticamente impossibile sbagliare la lettera mettendo male il dito. Quindi sprecavo molto meno tempo a prendere la mira.
Il difetto № 2. Non si può far vedere il telefono agli altri. Attualmente c’è una infinità di modelli degli smartphone sul mercato, tre quarti dei miei amici e conoscenti hanno i telefoni diversi. Però nessuno si permette più di dire «Bello quel telefono, posso vederlo?» Dieci anni fa, all’epoca dei cellulari, quella domanda era però molto frequente. Il cambiamento nelle abitudini è dovuto al fatto che sugli smartphone c’è una infinità di dati personali. Quindi la gente deve trattenere la propria curiosità e scoprire personalmente le funzionalità dei nuovi modelli solo comprandoli. Non capisco perché, dopo dieci anni dalla esplosione del mercato degli smartphone, nessun produttore ci è arrivato a prevedere la possibilità di due profili-utente sui telefoni? Ci vorrebbe un profilo personale per il proprietario e uno pubblico per gli amici.
Il difetto № 3. Pure gli smartphone hanno la sim. In presenza delle tecnologie moderne, la sim è un oggetto totalmente inutile perché le tecnologie moderne permettono di programmare facilmente tutte le sue funzioni direttamente nell’apparechio. In una piccola parte è già successo (per esempio, la rubrica telefonica è diventata indipendente dall’apparecchio perché sta anche su cloud), ma il rettangolo di plastica e il relativo slot continuano a occupare spazio vitale nel telefono. Avrebbero potuto essere sostituiti da qualcosa che permetta, per esempio, di aumentare la memoria.
Il difetto № 4. Uno smartphone è troppo fragile. Stranamente, è praticamente l’unica differenza tra gli smartphone e i cellulari per la quale la gente è dispiaciuta. Però esiste anche essa. Quando di notte il mio iPhone si mette a suonare per uno dei numerosissimi possibili motivi, non posso più lanciarlo con serenità verso un punto indefinito della stanza buia. Anzi, posso farlo, ma solo una volta.
Ecco, i miei primi tre mesi di vita con uno smartphone in mano mi hanno portato a queste conclusioni. Suppongo che altri difetti minori siano legati ai singoli modelli o sistemi operativi.
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