Ma è sempre la stessa storia

(20 Novembre 2025)

Axios, citando fonti anonime tra funzionari americani e russi, riferisce che l’amministrazione Trump si sta consultando segretamente con la Russia in merito alla risoluzione del «conflitto» in Ucraina. Il piano sarebbe composto da 28 punti e sarebbe «ispirato dai risultati ottenuti da Trump nell’accordo su Gaza». Secondo le fonti di Axios, i 28 punti del piano sono suddivisi in quattro blocchi: pace in Ucraina, garanzie di sicurezza, sicurezza in Europa e futuro delle relazioni degli Stati Uniti con la Russia e l’Ucraina. La preparazione del piano è guidata dall’inviato speciale di Donald Trump, Steve Witcoff, che, secondo i funzionari, lo sta discutendo attivamente con il rappresentante russo Kirill Dmitriev.
Dimentichiamo per ora che i risultati ottenuti da Trump nel raggiungimento dell’accordo a Gaza sono molto dubbi: nel complesso, il suo piano non ha funzionato.
Concentriamoci sulla parte principale della «notizia» sopra riportata. Se tutto ciò che è scritto lì è vero, allora questa storia entra nel centesimo giro: Trump e i suoi assistenti hanno nuovamente iniziato a elaborare un modo per rifilare alla Ucraina tutte le richieste principali di Putin. In modo che, complessivamente, a Putin venga dato tutto ciò che egli vuole, e lui in cambio non faccia ciò che non può fare. Ha già rifilato con successo le sue richieste a Witcoff, il quale non riesce ad ammettere a se stesso di essere stato ingannato (non orientandosi affatto nella questione) e, a quanto pare, continua a dire a Trump di aver «raggiunto accordi preliminari con Putin».
Quindi non capisco proprio cosa ci possa essere di segreto in tali consultazioni.
Non può essere un segreto nemmeno il fatto che l’Ucraina respingerà giustamente gran parte dei risultati. E senza il consenso della Ucraina, la «risoluzione del conflitto in Ucraina» non sembra ancora molto possibile.

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