Riconoscere uno scemo

(26 Agosto 2025)

Woody Allen ha partecipato – in modalità di videoconferenza – alla sessione «Leggende del cinema mondiale», che si è tenuta il 24 agosto nell’ambito della Settimana internazionale del cinema di Mosca. E alle critiche del Ministero degli Esteri ucraino ha risposto:

When it comes to the conflict in Ukraine, I believe strongly that Vladimir Putin is totally in the wrong. The war he has caused is appalling. But, whatever politicians have done, I don’t feel cutting off artistic conversations is ever a good way to help.

Woody Allen non mi è mai piaciuto come regista, da quei suoi film che mi è capitato di vedere non mi è sembrato una persona particolarmente intelligente (nemmeno quando era notevolmente più giovane e, dunque, in una forma mentale sicuramente migliore). Ma non bisogna essere un genio per capire cosa sta succedendo a partire dal 2022 (in realtà dal 2014) tra la Russia e l’Ucraina. La Settimana internazionale del cinema di Mosca, poi, non è un evento puramente professionale tipo quelli americani o europei: è un evento organizzato dall’alto, dal Governo della città di Mosca e, dunque, sotto il controllo statale. Anche quest’ultimo fatto non è difficilissimo da scoprire; sicuramente è da controllare prima di partecipare a qualcosa di legato alla Russia in questo periodo. Di conseguenza, non è difficilissimo nemmeno fare un passaggio logico e dedurre che la partecipazione a una «discussione artistica» del genere diventa la partecipazione a una azione di propaganda dello Stato-aggressore. Una azione mirata a diffondere l’idea che i vari personaggi famosi e autorevoli del mondo stanno riconoscendo come normale la situazione corrente.
«Complimenti» a Woody Allen che da anziano ha deciso di combinare una nuova cretinata che potrebbe non fare in tempo a correggere. E, purtroppo, non è l’unico.

Rubriche: Russia

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