Molto probabilmente lo sapete già: alla fine di novembre è ufficialmente uscito il grande – nel senso di voluminoso – libro di memorie di Angela Merkel «Libertà» (titolo originale «Freiheit»). L’autrice (autrice? non è da escludere) e la protagonista del libro è già una persona abbastanza famosa, ma, logicamente, il libro andava comunque promosso per garantire un buon livello di vendite: anche per questo la pubblicazione è stata preceduta da una certa quantità di interviste concesse da Merkel ai vari media del mondo. A me è capitato di leggerne qualcuna: in tutte quelle interviste Merkel rifiuta, in sostanza, l’idea di avere sbagliato qualcosa nei rapporti con Vladimir Putin con l’Ucraina. Ha dichiarato, per esempio, di aver bloccato il tentativo della Ucraina di entrare nella NATO nel 2008 perché convinta che Putin avrebbe scatenato una guerra mentre era ancora nella fase del piano d’azione per l’adesione alla NATO (in sostanza, è la stessa logica secondo la quale molti leader occidentali di oggi cercano di minimizzare gli aiuti alla Ucraina per non infastidire Putin, anche se avrebbero dovuto imparare dell’esempio della Merkel che si tratta di una logica non funzionante).
Proprio per questo non penso, senza nemmeno averlo letto, che quel libro possa essere considerato interessante da qualche punto di vista (a eccezione, forse, del punto di vista psichiatrico). La Merkel tenta di giustificarsi, ma la realtà quotidiana che stiamo osservando con i propri occhi tutti giorni da quasi tre anni sta smentendo tutte le sue argomentazioni.
La Merkel aveva una enorme influenza politica e l’ha usata, tra le altre cose, per fare in modo che l’Europa nutrisse economicamente e politicamente Putin attuale: un uomo completamente pazzo che minaccia il mondo intero. La Merkel non è l’unica responsabile di tutto questo, ma è una delle principali responsabili di ciò che alla fine è accaduto e sta accadendo ora. Può tentare di giustificarsi quanto vuole nelle sue memorie: ricordiamo bene cosa ha fatto e come lo ha fatto.
Il suo libro può probabilmente essere letto solo con un unico obiettivo: per capire, come non bisogna fare.
Le memorie di Merkel
(2 dicembre 2024)
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