Questo sabato vi propongo ben due testi invece del tradizionale uno.
Il primo testo è dedicato a Alexey Gorinov, il primo cittadino russo condannato alla reclusione (in Russia ovviamente) per la «diffusione dei fake sulla attività dell’esercito russo»: perché ha pubblicamente usato la parola guerra relativamente a quello che sta succedendo in Ucraina. Era successo l’8 luglio 2022, mentre ieri Gorinov ha ricevuto una nuova condanna a tre anni (e sta ancora scontando quella a sette) per «giustificazione del terrorismo».
Il secondo testo che segnalo oggi è l’ultima parola di Alexey Gorinov pronunciata prima del verdetto di ieri del giudice. Leggendolo, scoprirete che certi «criminali» russi sono proprio irrecuperabili. Per fortuna, direi. Anche c’è una forte preoccupazione per le condizioni di salute attuali di Alexey Gorinov.
Rubriche: Russia