Il calendario perpetuo

(8 agosto 2024)

Molto raramente, ma a volte mi capita una situazione molto fastidiosa: so quale oggetto mi serve, so benissimo come deve essere fatto e quali caratteristiche deve avere, ma non ho alcuna idea di come si chiami ufficialmente. Di conseguenza, prima di chiedere agli eventuali esperti in materia (che poi non sempre si hanno a disposizione) e/o andare sui siti di e-commerce (che potrebbero «non capire» cosa voglio), sono costretto a torturare Google con una lunga descrizione dell’oggetto che ho in mente: sperando che prima o poi, almeno per sbaglio, mi faccia vedere l’immagine dell’oggetto associata al suo vero nome (la versione gratuita di Chat GPT per ora spesso sbaglia con questo tipo di ricerche).
Per fortuna – anche se ancora più raramente – a volte l’oggetto desiderato mi arriva ancor prima che io scopra il suo nome.
L’esempio più recente si chiama «calendario perpetuo» (per una ricerca più mirata si può aggiungere «da scrivania»). Mostra il giorno, il mese e il giorno della settimana (quest’ultima opzione esiste solo su alcuni modelli!).

Per cambiare il giorno della settimana in avanti bisogna girare la maniglia nera (su questo modello verso sé stesso). Per cambiare il giorno in avanti bisogna far girare la «scatola» metallica sull’asse orizzontale spingendo il suo lato superiore. I nomi dei mesi e la quantità dei giorni in essi contenuti sono scritti sui due lati di sei targhette (abbastanza sottili, bisogna stare attenti a non perderle).

La scatola che contiene i numeri dei giorni ha uno sportello su ogni lato, quindi è sufficiente solo un giro a 180° per cambiare il numero.

Sapevo da decenni dell’esistenza dei calendari di questo tipo (si usavano prevalentemente nella prima metà del XX secolo) e ne volevo uno per un motivo non sempre facile da spiegare: negli ultimi circa vent’anni sempre più cose che utilizzo e/o creo sono digitali (immateriali, non tangibili) e quindi il mio «incubo» è l’immagine di un mondo dove tutto sparisce in un attimo, si spegne. E allora «mi curo» cercando, a volte, qualche strumento «eterno» (perpetuo).
Comunque, prima ero convinto che con il nome «calendario perpetuo» si chiamassero solo quelle tabelle circolari calcolate per una sequenza degli anni…

Rubriche: Arte

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