Quale quadro era

(30 Luglio 2024)

Per puro caso ho scoperto che «L’Ultima cena dei drug queen alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Parigi» della quale si lamentano i deficienti di tutto il mondo sarebbe questa:

Ehm, è una delle pochissime scene della cerimonia che mi è capitato di vedere (domenica ho pure postato il relativo video), ma senza il suggerimento dei suddetti deficienti non avrei mai immaginato che si trattasse di una imitazione de «L’Ultima Cena»… Evidentemente non ho abbastanza fantasia e/o conoscenze in materia. Per me, tanta gente vestita in modo strano seduta a un lato di un lungo tavolo nelle pose non tipiche non richiama in alcun modo la famosa opera d’arte; il personaggio sdraiato sul tavolo non sembra proprio appartenere al cristianesimo (per i più tonti nella descrizione è chiamato Dioniso); non si capisce cosa c’entri «L’Ultima Cena» con il contesto generale della cerimonia e/o delle Olimpiadi.
A questo punto sono andato a informarmi e ho fatto una bella scoperta: in realtà si sottintendeva il quadro «La festa degli dei» dell’artista olandese Jan Hermansz van Bijlert, realizzato intorno al 1635 conservato ora al Museo Magnin di Digione, in Francia.

Il dipinto raffigura la celebrazione delle nozze di Fetida e Peleo da parte degli dei dell’Olimpo. Al centro della tavola c’è Apollo incoronato, non Cristo come nell’Ultima Cena. In primo piano si trova Bacco-Dioniso, che conferisce alla scena un’atmosfera di festa e allegria.
Grazie ai deficienti pseudo-religiosi (e pseudo amanti dell’arte) ora sono un po’ più informato sulla storia dell’arte. Inoltre, appena arrivato a Digione – non so ancora quando però – vado a vedere l’originale!
Nel frattempo, preciso che non vedo nulla di male nemmeno nella parodia de «L’Ultima Cena», anche perché è stata parodiata decine di volte in tutta la storia della cultura mondiale. Mentre i cretini veri sono sempre stati capaci di offendersi per qualsiasi cosa.

Rubriche: Arte, Nel mondo

Tags:

Può seguire i commenti a questo post via RSS 2.0.
Per ora siamo a 0 commenti

Commentare