Il canale televisivo britannico Sky News comunica che ieri un aereo militare ucraino ha per la prima volta colpito, in un modo mirato, un obiettivo in territorio russo. Secondo la fonte di Sky News, sarebbe stato colpito un posto di comando nella regione di Belgorod. Non è ancora chiaro che tipo di munizioni siano state utilizzate nell’attacco, né se si tratti di armi occidentali (l’uso delle quali è stato finalmente in parte autorizzato).
Ma, dato che l’analisi dei danni sarà eseguita dalle autorità russe – quelle capaci di trovare sul posto qualsiasi cosa, anche le impronte digitali di Zeus –, per noi sarà un po’ difficile sapere con certezza (per ora, solo per ora!) quali armi siano realmente usate. Di conseguenza, possiamo compiere un passaggio logico accessibile anche alla mente di un non-esperto militare. Possiamo constatare un effetto positivo inatteso della autorizzazione di colpire il territorio russo con le armi di produzione occidentali: l’esercito ucraino, evidentemente, si sente meno costretto a risparmiare «le altre» armi precedentemente utilizzate solo sul suo territorio. Perché, evidentemente, le armi sono a volte «interscambiabili».
Boh, vedremo…
Il primo attacco
(10 giugno 2024)
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