La lettura che propongo questo sabato mi aiuta, tra l’altro, a procedere verso la chiusura di un argomento al quale ho già dedicato troppa attenzione: quella della morte e del funerale di Evgeny Prigozhin. L’articolo, in particolare, racconta come è stato organizzato e gestito in termini dell’"ordine pubblico" il funerale semi-segreto di Prigozhin.
Non so quale morale si possa individuare in questa storia: probabilmente, oltre ad avere un semplice valore storico, ci ricorda – banalmente – che lo Stato russo ha ancora paura dei propri cittadini riuniti in grandi folle a causa di un unico motivo. Anche se, al giorno d’oggi, lo stesso Stato appare pronto a utilizzare qualsiasi forma della forza anche contro i propri cittadini.
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