Ancora un po’ di cultura

(30 dicembre 2022)

Quanto è «bello» avere la possibilità di scrivere dell’arte durante la guerra…
Ieri nella città russa di Nizhny Novgorod si è svolta una azione a sostegno della «operazione militare speciale» in Ucraina e della tutela dei valori tradizionali. Circa mille attivisti della «Compagnia Volontaria della Fratellanza Combattente» si sono riuniti a Strelka («la punta», il posto dove confluiscono i fiumi Volga e Oka) e hanno steso un nastro di San Giorgio di 300 metri intorno alla Cattedrale Alexander Nevsky. Il leader della sezione cittadina del movimento, Roman Zykov, ha dichiarato che gli attivisti stanno proteggendo i valori tradizionali russi e non permetteranno mai che questi vengano distorti.

Potreste chiedervi quali valori possano essere protetti in tal modo? Almeno uno è evidente: quello di non conoscere Nikolaj Rerich – uno dei più famosi pittori russi della prima metà del XX secolo – e il suo quadro «La città condannata» (del 1914), sul quale vediamo un enorme serpente che circonda le mura di una città, bloccando le entrate e le uscite.

Secondo le memorie di un allievo di Rerich, Boris Abramov, sul quadro è raffigurata la profezia di una imminente Prima guerra mondiale.
I valori tradizionali russi sono nelle buone mani…

Rubriche: Arte, Russia

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