Il breve manuale sulle figure di m…

(10 maggio 2022)

Ho pensato che potrebbe avere senso dedicare un altro post ai festeggiamenti ufficiosi russi della Giornata della Vittoria di ieri: per conservare meglio il ricordo di alcuni momenti letteralmente incredibili e inimmaginabili per un abitante medio della tranquilla Europa.
Inizierei dalla curiosità più innocua. Dato che si trattava di uno dei festeggiamenti più importanti dell’anno per chi governa lo Stato russo negli ultimi decenni, sulle piazze delle principali città russe sono stati organizzati anche dei concerti musicali per i sudditi. Generalmente, la qualità media della musica che viene proposta ai concerti del genere non è proprio alta e in questa sede non ci interessa. Ci interessano gli «effetti visivi» del concerto tramesso dal «Primo canale» (il principale canale televisivo statale russo). Sul maxi-schermo installato sul palcoscenico di quel concerto venivano trasmesse delle immagini in bianco e nero che avrebbero dovuto illustrare, tra le altre cose, anche la gioia per la fine della Seconda guerra mondiale. Le persone che prestano una attenzione particolare ai dettagli del genere non sono tantissime… Stranamente, sono poche anche tra gli addetti ai lavori. Quindi gli spettatori più attenti sono stati fortemente sorpresi da questa foto:

Infatti, si tratta della foto di Bonnie and Clyde, la coppia dei criminali statunitensi super violenti attivi nei primi anni ’30 del XX secolo. Evidentemente, è stata utilizzata questa loro immagine:

… la quale è in realtà solo un ritaglio della foto originale del 1933:

Evidentemente, lo studente che è stato incaricato — per mille rubli o poco più — a selezionare le immagini, si è limitato a scaricare a caso un po’ di foto vecchie. «Mica mi controllano!»
Il secondo aspetto dei festeggiamenti di ieri è più serio. La maggioranza dei lettori italiani potrebbe non saperlo, ma nei decenni seguenti alla conclusione della Seconda guerra mondiale a dodici città e una fortezza sovietiche è stato conferito il titolo della «città eroina» per, appunto, l’eroismo particolare nella difesa del territorio dagli invasori tedeschi (e dai loro alleati). Tra le dodici città insignite dal titolo ci sono anche Kiev e Odessa (entrambe dall’8 maggio 1965). Il monumento più famoso dedicato alle «eroine» si trova a Mosca, accanto alla tomba del milite ignoto, sotto una delle mura del Cremlino. A ognuna delle località è dedicato un «cubo» di granito. Il posto è noto al 99,99999% dei turisti che hanno visitato Mosca almeno una volta nella vita:

La visita ufficiale al monumento fa parte dell’annuale rituale presidenziale della partecipazione alla parata militare del 9 maggio. Quindi anche quest’anno Vladimir Putin ha appoggiato dei fiori su tutti i tredici cubi, compresi quelli dedicati alle città di Kiev e di Odessa:

Lo stesso giorno, il 9 maggio 2022, la città di Odessa è stata colpita dai missili russi.

Non so proprio con quali parole chiedere questo port. Quindi ve lo lascio così, con la possibilità di elaborare dei pensieri che preferite.

Rubriche: Russia

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