Il martedì 29 marzo si erano tenuti in Turchia i cosiddetti «negoziati» tra la Russia e l’Ucraina. Il loro unico obiettivo era, per la Russia, quello di perdere un po’ di tempo. Infatti, la guerra sta continuando più o meno come prima. Prendiamo un giorno caso: il giovedì 31 marzo.
Il fuoco illumina il cielo notturno nella parte orientale di Kharkiv, dove l’esercito ucraino sta liberando la strada dai mezzi militari abbandonati e/o distrutti:
La gente si rifugia in una chiesa dopo essere fuggita dai villaggi vicini dove è entrato l’esercito russo. Bashtanka, regione di Mykolayiv:
Gli operai di «Zaporizhstal» – la terza acciaieria più grande dell’Ucraina – si rifugiano in un bunker sotterraneo durante un raid aereo:
I soldati ucraini raccolgono i corpi dei civili uccisi vicino al ponte distrutto a Irpin, nella regione di Kiev:
Soldati ucraini passano davanti a veicoli distrutti nella periferia di Kiev:
Una arma e il cibo, un tavolo da pranzo dell’esercito ucraino alla periferia di Kiev:
Un soldato ucraino fuma nel rifugio durante un bombardamento:
I soldati ucraini si fotografano vicino a un elicottero russo abbattuto nel villaggio di Malaya Rogan vicino a Kharkiv (il villaggio è tornato al controllo ucraino):
I corpi di militari russi dopo che le forze ucraine attaccano le loro posizioni vicino a Kiev:
Un prigioniero di guerra russo in manette a Kharkiv:
Le munizioni russe e le scatole di razioni secche lasciate per terra nel villaggio riconquistato di Malaya Rogan vicino a Kharkiv:
Il gasdotto nel nord di Kharkiv danneggiato durante un bombardamento dalle posizioni russe:
Il fumo sopra gli edifici residenziali dopo un bombardamento dalle posizioni russe nel nord di Kharkiv:
La guerra continua.
Sempre la stessa guerra
(2 aprile 2022)
Può seguire i commenti a questo post via RSS 2.0.
Per ora siamo a 0 commenti