Vent’anni del 9/11

(11 settembre 2021)

Con una certa tristezza devo constatare che l’esposizione digitale disponibile sul sito del Memoriale dedicato al 9/11 è interessante nei contenuti e abbastanza noiosa nella forma. Non so se la colpa sia di un modo troppo formale di proporre i contenuti o la concezione del museo – nel senso generale del termine – un po’ antiquata che i creatori avevano (hanno) in mente. Di conseguenza, nel ventesimo anniversario di quell’attacco terroristico le cose importanti da capire sono almeno due.
In primo luogo, conviene capire che il parlare delle tragedie con una faccia tragica è spesso un comportamento conforme alle tradizioni astratte, ma controproducente sulla pratica. La mente di una persona media cerca naturalmente di fuggire dalla noia, ma probabilmente, nel caso specifico della memoria del 9/11 la fuga generale delle menti non è proprio l’obiettivo desiderato.
In secondo luogo, dobbiamo capire (o ricordarci) che l’intervento culturale sarebbe più efficace di quello militare. Una migliore pubblicità della alternativa culturale (aggiungerei quella occidentale) al radicalismo religioso non avrebbe molto probabilmente permesso di sprecare gli ultimi 20 anni in maniera così ingloriosa.
Sono queste, in sintesi, le uniche grandi banalità che possono essere dette nell’occasione dell’anniversario odierno.

Rubriche: Nel mondo

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