La vaccinazione misteriosa di Putin

(24 marzo 2021)

Ieri pomeriggio Vladimir Putin si sarebbe finalmente vaccinato contro il Covid…
«Si sarebbe» perché, stranamente, non lo ha fatto pubblicamente: ha semplicemente affidato la comunicazione del fatto avvenuto al proprio portavoce. A questo punto non possiamo non constatare come sia in realtà scarsa la capacità di Putin di promuovere i propri interessi sul campo della opinione pubblica.
Avrebbe potuto provare a mostrare alla Russia e al mondo la «superiorità» qualitativa (e non solo quella cronologica) del vaccino russo assumendolo già mesi fa.
Avrebbe potuto provare a confermare la propria attenzione per la salute e una buona forma fisica (il messaggio del tipo «tanto non mi ammalo mai solo perché sono un figo» è palesemente stupido).
Avrebbe potuto provare a apparire in televisione con l’ennesima dimostrazione del fatto che sta controllando pienamente la situazione nel Paese.
Avrebbe potuto provare a fare tutte le cose elencate e tante altre ancora senza raccontare quale sostanza sia realmente contenuta nella siringa adoperata per l’intervento (l’acqua, il vaccino della Pfizer, la vodka, qualche sostanza dopante etc). Nella vita reale, però, non ha nemmeno fatto sapere con cosa si sarebbe vaccinato.
E allora a cosa sarà servita quella comunicazione vocale incompleta? Molto probabilmente è servita solo per risolvere dei piccoli, minuscoli, problemi interni. Per esempio, nelle ultime settimane diversi noti oppositori russi sono stati costretti agli arresti (veri o domiciliari) perché nel corso delle loro manifestazioni pubbliche non avrebbero rispettato le limitazioni imposte in seguito alla situazione epidemiologica. Da giugno in Russia quelle limitazioni riguardano, in sostanza, principalmente la capienza massima di alcuni luoghi pubblici chiusi (come, per esempio, i cinema, teatri, luoghi di ristoro, stadi etc), ma non importa: gli oppositori vengono arrestati e processati, mentre Putin e suoi sostenitori appaiono dove e in quanti vogliono. Tale disparità non passa naturalmente inosservata, quindi qualcuno che ha sentito parlare dei futuri passaporti vaccinali europei ha deciso di procurarsi la possibilità di dire: «io mi sono vaccinato, quindi vado dove voglio».
Non sostengo che sia questa la reale spiegazione dei fatti, ma per ora è l’unica che ho formulato.
Ora sapete come vanno sprecate le occasioni di farsi una pubblicità positiva a livello mondiale.

Rubriche: Russia

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