Ogni volta che incontro, da qualche parte in giro per il mondo, una auto d’epoca rara e bella, ma abbandonata o semplicemente tenuta male, mi viene una forte voglia di rubarla… Per salvarla.
L’occasione più recente in cui mi è capitato di affrontare tale tentazione è dell’inizio di giugno. Nel corso del mio primo viaggio turistico post-quarantena ho incontrato una Alfa Romeo Giulia Super 1300 (la seconda serie, versione «unificata» del 1972).
La carrozzeria ha delle vistose macchie di ruggine (soprattutto in basso), gli elementi decorativi anteriori sono semi-staccati, gli indicatori di direzione laterali sono rotti, il paraurti posteriore è danneggiato, manca la targa anteriore e chissà quanti altri problemi non visibili a occhio nudo ci sono… Però tra il parabrezza e il volante c’è un foglio con l’avviso scritto a mano: «questa auto non è abbandonata».
Secondo me qualcuno dovrebbe rivedere il contenuto del concetto dell’auto abbandonata. Altrimenti tra qualche anno la storia dell’automobilismo mondiale ci sarà accessibile solo sulle immagini.
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