Come forse avete già letto o sentito, il 1 luglio in Russia si è conclusa la settimana della votazione sulla «riforma costituzionale». Si è trattato di una manifestazione ben lontana dal costituzionalismo e dal diritto elettorale, quindi è assolutamente condivisibile il suo nome popolare: il voto sull’azzeramento di Putin. Infatti, l’obiettivo principale della «riforma» è stato quello di permettere a Vladimir Putin di non conteggiare i mandati presidenziali già ottenuti (azzerarli, appunto) e candidarsi altre due volte alla Presidenza. Di conseguenza, se la natura non dovesse intervenire prima, Putin dovrebbe rimanere alla carica almeno fino al 2036.
A questo punto avrei potuto scrivere un lungo post sul livello dei brogli eccezionale pure per la Russia degli ultimi 24 anni. Secondo i dati ufficiali, la partecipazione al voto sarebbe stata del 67,97%, il «sì» alla riforma avrebbe raccolto il 77,92%, mentre il «no» il 21,27%. I matematici hanno già calcolato che il livello reale del «sì» sarebbe attorno al 30%, ma questo è uno dei dettagli che dovrebbero interessare soprattutto ai cittadini russi.
Ai miei lettori italiani comunico solo che i risultati ufficiali di vari seggi corrispondono – con una precisione «sorprendente» – alle attese del Cremlino collettivo:
Quindi torniamo alla vita reale quotidiana che, nonostante tutto, continua. In assenza delle reali alternative pacifiche alla situazione creatasi, la gente tenta ancora di riderci sopra come può. Per esempio, la Costituzione russa del 1993 è già stata inserita nel famoso «Club 27»:
Ma è la vita reale a essere più divertente (per non dire ridicola) di ogni battuta concepita a mente. Per illustrare tale tesi, vi propongo una serie di fotografie che illustrano lo svolgimento di questa votazione. È stato fatto tutto il possibile per acchiappare più votanti possibile. Guardando le immagini, ricordatevi che si tratta di una consultazione popolare sulla legge fondamentale dello Stato. Provate a immaginare il verificarsi di almeno una di queste scene in Italia o qualche altro Stato europeo.
Beh, almeno hanno mantenuto il distanziamento sociale…
Auguro a tutti il massimo distanziamento possibile dalle persone che vogliono essere amati da tutti, a ogni costo e proprio ora.
Il voto di azzeramento
(3 luglio 2020)
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