L’amministrazione di Pechino ha vietato le insegne arabe dei ristoranti e negozi alimentari.
Il fatto in sé mi interessa relativamente poco (è solo una piccola curiosità locale), mentre il suo probabile effetto «internazionale» no: potrebbe essere molto più meritevole di osservazione. Sarebbe infatti curioso vedere i vari nazionalisti europei a prendere – forse per la prima volta nella storia – apertamente l’esempio dalla Cina; oppure, al contrario, i cosiddetti «multiculturalisti» a sostenere che solo nella «dittatura cinese» poteva nascere un divieto del genere.
In ogni caso, finalmente non saranno i cinesi a copiare.
E, sempre in ogni caso, nell’Europa populista questa notizia ci verrà riproposta ancora. Quindi mi salvo la fonte.
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