L’accordo di Lima

(15 dicembre 2014)

Ieri a Lima si è conclusa la famosa conferenza sul clima. Quella che avrebbe prodotto il testo da firmare a Parigi nel 2015 (questo, se ho capito bene, dovrebbe sostituire il defunto senza gloria protocollo di Kyoto).

Solitamente non scrivo delle varie riunioni dei buffoni che capitano in giro per il mondo: il mio tempo vale di più. Questa volta, però, faccio una eccezione per ricordarvi: l’unica costante del clima è il suo continuo cambiamento. Nella storia del nostro pianeta i riscaldamenti (ed i raffreddamenti) globali ci sono sempre stati. Grazie ad uno dei riscaldamenti globali più importanti è stata possibile la nascita della razza umana. Nessuno, nemmeno i verdi più rincoglioniti, ha mai pensato di attribuire all’uomo la colpa del cambiamento che ha portato alla sua nascita. Allo stesso modo, nessuno ha mai detto che l’attività dell’uomo ha portato alla estinzione dei dinosauri.

Insomma: i cambiamenti climatici ci sono sempre stati. Ci sono stati anche parecchio tempo prima della comparso degli umani sulla Terra. E, la cosa più importante: gli umani non sono in grado di influire sul clima. Chi pensa diversamente dovrebbe andare da un psichiatra per curare la propria mania di grandezza.

C’è da dire, a questo punto, che l’attività umana influisce fortemente sulla ecologia. Ma in questo caso non quanto siano efficienti gli accordi di portata planetaria. L’ecologia è sempre un problema locale. Per esempio: mentre in Europa continuano a produrre le lampadine a consumo sempre più basso, in Pakistan si fa il bagno nei fiumi come quello della foto seguente (neri, densi e con le bolle).

(l’autore della foto è Ilya Varlamov)

P.S.: secondo i dati statistici facilmente reperibili il periodo caldo chiamato da taluni «il riscaldamento globale» è finito nel 1996.

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