In Russia, a partire dal 2005, il 4 novembre è un giorno festivo. La festa si chiama «il giorno dell’unità nazionale» ed è stata inventata per sostituire la Festa della Rivoluzione (si festeggiava il 7 di novembre, dopo la caduta dell’URSS per diversi anni è stato un giorno festivo senza un nome). La nuova festa, quella del 4 novembre, si basa su un evento di scarsa veridicità/importanza storica e vi risparmio la spiegazione. Infatti, questo non costituisce l’argomento centrale del post di oggi.
Oggi vi racconto di un episodio di natura storico-culturale che ha caratterizzato i festeggiamenti quest’anno.
Ebbene, nell’ambito dei festeggiamenti vicino al Cremlino di Mosca è stato inaugurato, in presenza del presidente, il monumento a Gran Principe Vladimir. Chi vuole ridere già ora, lo faccia pure. Ma poi continui la lettura.
(La foto di Aleksandr Zemljanichenko)
Il Gran Principe Vladimir, che visse dal 960 al 1015, ci è noto per una serie di motivi. Per esempio, nel 988 dovette scegliere, per motivi di natura geo-politica, una nuova religione per sé e per il proprio Stato (l’antica Russia): l’unione con la Chiesa greca apparve più convienente di quella con l’Islam, quindi sempre nel 988 Vladimir «battezzò» in modo forzato i propri cittadini. Inoltre, il Gran Principe Vladimir ci è noto per essere stato alla guida del Principato di Novgorod e, soprattutto di Kiev (!), ma mai (sottolineo: mai) del Principato di Mosca. Il Gran Principe Vladimir ci è noto anche per suo modo originale di corteggiare le [numerose] giovani donne: amava violentarle davanti ai loro genitori per poi, alla fine del divertimento, ammazzare tutti e tre. Vi risparmio il resto della biografia del Gran Principe Vladimir perché la maggioranza di voi ha appena pranzato.
Non so se si tratti di una battuta sottile, ma è riuscita bene: il monumento a un folle governatore ucraino è stato eretto a poche decine di metri dal Cremlino proprio ora, proprio in questo momento storico.
Il monumento è alto 17,5 metri (si è riuscito a concordarlo con l’UNESCO) ed è fatto di bronzo.
È comprensibile la volontà di fare un monumento a un Vladimir, ma non si sa bene perché fosse stato scelto proprio questo personaggio storico.
(Le foto sono di Anton Belitskij)
Aggiungo, infine, che dopo le prime anticipazioni sulla volontà di costruire il monumento in questione nelle vicinanze del Cremlino, la gente aveva iniziato a esercitarsi nel humor grafico. Vi propongo solo due esempi comprensibili a un occidentale: