Colpo bello, ma non troppo

(26 Novembre 2025)

Il progetto AviVector riferisce, citando immagini satellitari, che nel parcheggio dello stabilimento aeronautico TANTK intitolato a Beriev a Taganrog sono stati distrutti (da droni ucraini) due aerei sperimentali russi: il «laser volante» A-60 e il «radar volante» di nuova generazione A-100LL.
Entrambi gli aerei erano stati costruiti sulla base del cargo Il-76MD. Lo sviluppo dell’A-60 era iniziato negli anni ’80, con l’intenzione di installare un potente cannone laser a bordo del cargo. L’aereo A-100 è stato sviluppato a partire dal 2014 come sostituto dei «radar volanti» di progettazione sovietica A-50 e A-50U.
La notizia è certamente positiva: si può congratulare l’esercito ucraino per l’ennesima missione riuscita. Allo stesso tempo, è troppo facile sopravvalutare questa notizia: entrambi gli aerei erano in fase di sviluppo da molto tempo e non si sa quando avrebbero superato tutti i test (come la maggior parte dei missili di cui ama vantarsi Putin). Di certo non sarebbero stati utilizzati in guerra contro l’Ucraina nei prossimi anni. Ma la cosa più importante non è nemmeno questa.
Ho molti dubbi sul fatto che nella Russia di Putin sarebbero riusciti a mettere in piedi la produzione di aerei sviluppati per miracolo. Come ho letto più volte, in Russia sanno produrre fusoliere, radar e cannoni di buona qualità, ma non motori aeronautici ed elettronica. E dove avrebbero preso tutto questo materiale in condizioni di sanzioni? L’elettronica si può ancora procurare in qualche modo attraverso l’"importazione grigia" (clandestina), ma i motori sono difficili da trovare anche per la produzione di singoli nuovi aerei.
In generale, mi rallegra molto di più la distruzione degli aerei militari russi che sono già in servizio militare. Così come di tutto il resto dell’equipaggiamento bellico.

Rubriche: Russia

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