Ieri si è tenuta una riunione del «Formato di Mosca» per le consultazioni relative all’Afghanistan, alla quale hanno partecipato rappresentanti speciali di Afghanistan, India, Iran, Kazakistan, Kirghizistan, Pakistan, Russia, Tagikistan, Uzbekistan, Turkmenistan e Bielorussia. Non riesco a immaginare su cosa, perché e con quali risultati possa essersi consultata una tale compagnia. Capisco perché lo faccia l’attuale governo russo (per dare l’impressione di una attività diplomatica internazionale che coinvolge anche lo Stato russo), ma il resto in realtà non ha importanza.
È interessante la dichiarazione di Sergey Lavrov fatta durante quella riunione:
Rendiamo merito a Kabul per il fatto che, in condizioni di forte pressione esterna e con un bilancio statale relativamente modesto, riesce a combattere in modo abbastanza efficace i gruppi terroristici, in primo luogo la divisione afghana del gruppo «Stato Islamico».
Comincio a pensare che «al Cremlino» abbiano finalmente assunto qualcuno responsabile della filosofia e dell’ideologia di Stato. E questo qualcuno sa (finalmente!) essere coerente nel contenuto delle sue perle originali. Le autorità russe hanno iniziato una guerra per prevenire una guerra. E i talebani combattono i gruppi terroristici, pure con successo. C’era anche qualcos’altro del genere, ma al momento non riesco a ricordarlo.
E le persone malvagie, incapaci di immaginare lo sviluppo della filosofia russa contemporanea, dicono semplicemente che è il senso dell’umorismo di Lavrov che è mutato.
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