Tre anni di guerra

(24 Febbraio 2025)

Ebbene (in realtà, male), oggi è il terzo anniversario dell’inizio della grande guerra in Ucraina. Esattamente tre anni fa, il 24 febbraio 2022 alle ore 5:00 circa di Kiev, è iniziata l’invasione su larga scala dell’Ucraina da parte dell’esercito russo. Prima di allora, la Russia aveva annesso la Crimea nel 2014, violando non solo gli accordi internazionali, ma anche il Memorandum di Budapest firmato dalla Russia, in base al quale l’Ucraina aveva trasferito alla Russia tutte le proprie armi nucleari presenti sul suo territorio in cambio di garanzie sulla sua integrità territoriale. Tale integrità era garantita da Russia, Regno Unito e Stati Uniti (sì: formalmente è garantita ancora ora, al terzo anniversario, ma noi vediamo in cosa «si esprime» sulla pratica quella garanzia). Noi sappiamo che quando la Russia ha annesso la Crimea, il Regno Unito e gli Stati Uniti non avevano fatto nulla per impedirlo (contrariamente al memorandum firmato), ma avevano preferito convincere l’allora leadership della Ucraina a non dare l’inizio a un conflitto militare.
Coe passo successivo, Putin aveva organizzato una guerra nelle regioni di Donetsk e Lugansk: una guerra condotta dai vari criminali russi e ucraini, emarginati e militari che secondo le dichiarazioni del Cremlino non avevano alcun legame con lo Stato russo, ma che erano stati, in realtà, riforniti di soldi e armi dalla Russia. E l’Occidente aveva di nuovo fatto finta di non vedere, anche se tutti sapevano esattamente cosa stava accadendo e per il volere di chi.
Putin poteva non attaccare l’Ucraina dopo tutto questo? Non era sicuro che l’Occidente avrebbe di nuovo ignorato tutto, proprio come aveva già fatto con la guerra russa con la Georgia, l’annessione della Crimea e la guerra a Donetsk-Lugansk? Ovviamente, non poteva non sentirsi libero di attaccare! E, in effetti, ha attaccato il 24 febbraio 2022.
Sappiamo bene su cosa contava. Era sicuro che le sue truppe non avrebbero incontrato resistenza, che avrebbero preso Kiev in pochi giorni, che avrebbero messo lì un misero fantoccio filorusso (tipo Medvedchuk o Yanukovych). Ma su questo aspetto aveva sbagliato i calcoli. L’Ucraina ha opposto una forte resistenza, il presidente Zelensky — al quale gli americani avevano offerto una evacuazione urgente — si è rifiutato di lasciare Kiev e ha assunto il comando della difesa del Paese, per cui i piani originari di Putin sono falliti. Tuttavia, le forze di Putin avevano conquistato circa il 20% della Ucraina (compresa la zona di Donetsk-Lugansk, inizialmente di fatto occupata), dopodiché il fronte si arrestò perché nessuna delle due parti riusciva a ottenere progressi rilevanti e tutto si era ridotto a una reciproca distruzione dei militari impegnati sul fronte.
Putin non ha intenzione di fermarsi, anche se le vittime da entrambe le parti sono centinaia di migliaia, milioni di ucraini hanno perso tutto quello che avevano e sono stati costretti a fuggire dal Paese, Putin continua a distruggere le infrastrutture ucraine, anche se non può non rendersi conto che nemmeno in questo modo non otterrà nulla.
Il cosiddetto «Occidente collettivo» — l’UE, il Regno Unito e gli USA — ha attraversato le fasi in cui credeva che Putin sarebbe riuscito a conquistare l’Ucraina orientale, poi, quando ha visto che l’Ucraina stava disperatamente resistendo, ha iniziato a sostenere la vittima dell’aggressione russa, ma a un certo punto, verso la fine del primo anno di guerra, in un momento in cui l’Occidente avrebbe potuto fornire alla Ucraina tutto il necessario per una offensiva, questo sostegno è stato di fatto ridotto e alla fine è passato ai livelli di «qualcosa ogni tanto». In seguito, gli aiuti europei hanno iniziato a essere gravemente ostacolati dal solo Orban, mentre negli USA il sostegno alla Ucraina è diventato ostaggio di una continua contesa tra democratici e repubblicani (il che ha fatto sì che tale sostegno rimanesse a lungo in sospeso). E alla fine del terzo anno di guerra è spuntato il vecchio-nuovo presidente americano Trump che ha deciso di regalare velocemente l’Ucraina a Putin: solo per fare un po’ di show e apparire — a casa — un figo che risolve velocemente i problemi.
Oggi abbiamo qualche motivo di essere ottimisti? Purtroppo no. Possiamo agli ucraini di essere fermi e coraggiosi? Sì, ma questo non ha molto senso: loro hanno già dimostrato, nel corso di questi tre anni, quanto sono coraggiosi e fermi. Possiamo augurare la morte a quella unica creatura che è la causa di questa guerra completamente insensata? Nemmeno questo ha molto senso: centinaia di milioni di persone lo hanno già augurato in questi tre anni, ma il risultato «non arriva».
Rimane solo la speranza. Ma non so quanto sia realistica.

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