Per lo scambio

(13 agosto 2024)

Qualcuno è ancora interessato a giochi del tipo «indovina chi e in relazione a cosa ha detto questo»? Potete provare a indovinarlo, per esempio, per questa citazione di ieri:

Ma di che tipo di negoziati possiamo parlare con persone che prendono di mira indiscriminatamente i civili e le infrastrutture civili o cercano di minacciare gli impianti nucleari? Di cosa si può parlare con loro?

Naturalmente ho tolto queste parole dal contesto. Ma si può comunque facilmente intuire che è stato Putin a dirlo sulle azioni dell’esercito ucraino. Lo ha detto ieri, nel corso di una riunione sulla offensiva ucraina nella regione russa di Kursk.
Mentre Zelensky, per qualche motivo, non ha detto nulla del genere, anche se (a differenza di Putin) ha tutte le ragioni per farlo. Invece di pronunciare parole, secondo la mia ipotesi personale, ha dato il via libera a un’operazione interessante: la creazione di un «fondo di scambio di territori». Dal momento che molti politici mondiali hanno iniziato a dichiarare, per qualche strano motivo, che il ritiro delle truppe russe dai territori ucraini non dovrebbe essere un prerequisito per l’inizio dei negoziati tra Russia e Ucraina, i vertici ucraini potrebbero cercare di creare le condizioni per la formula di scambio «tutti le terre per tutte». È chiaro che l’esercito ucraino non sarà in grado di occupare e controllare a lungo un’area simile a quella occupata dall’esercito di Putin in Ucraina, ma potrebbe cercare di resistere su qualche territorio russo fino alla prossima edizione dei negoziati: per fare lo scambio e poi iniziare a parlare di altri dettagli.
Ma tutto questo è una mia supposizione da non-esperto.

Rubriche: Nel mondo, Russia

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