Come saprete, ieri in Russia si sono tenute le elezioni parlamentari.
Alle 15:16 di oggi (l’ora di Mosca) erano stati contati 97,3% dei voti. Secondo i risultati provvisori la soglia di sbarramento del 5% sarebbe stata superata dai quattro partiti che già componevano la Duma della legislazione terminata.
Bisogna precisare, però, che a differenza delle elezioni precedenti (del 2011) è stata questa volta adottato un sistema misto. Durante le elezioni di ieri 225 deputati venivano eletti secondo il sistema maggioritario e altri 225 secondo il sistema proporzionale (candidati singoli in 225 circoscrizioni).
Di conseguenza, i risultati dei quattro partiti sono i seguenti:
partiti | voti per le liste | voti per i candidati | totale |
Russia Unita | 54,17% (140 eletti) | 203 | 343 |
Partito Comunista della Federazione Russa | 13,42% (35 eletti) | 7 | 42 |
Partito Liberal-Democratico di Russia | 13,24% (34 eletti) | 5 | 39 |
Russia Giusta | 6,18% (16 eletti) | 7 | 23 |
Un facile calcolo dimostra che la Russia Unita avrebbe più del 76% dei posti della camera bassa. Nella legislazione terminata ne aveva 52,88% (238 deputati).
Il 18 settembre 2016 nemmeno un rappresentante della opposizione è stato eletto. Ed è a questo punto importante chiarire che i tre partiti diversi dalla Russia Unita rappresentati nella Duma non sono di opposizione: votano sempre come il partito di governo per non essere esclusi dal Parlamento alle elezioni successive. Le forze politiche che dichiarano e effettivamente cercano di mettere in pratica una certa contrarietà all’operato della Russia Unita in sostanza hanno poca abilità nel fare politica.
Alle elezioni politiche del 2011 i più noti leader della opposizione avevano invitato i propri sostenitori a votare la Russia Giusta perché, secondo il loro ragionamento, «se non possiamo essere eletti a causa dei brogli, eleggiamo un partito diverso dalla Russia Unita». Nel 2011, quindi, la Russia Giusta aveva preso il 14,22% dei voti ma aveva approvato quasi interamente tutte le proposte Russia Unita. Alle elezioni del 2016, tenendo conto dell’errore di cinque anni prima (che secondo me poteva essere facilmente evitato), la maggioranza degli stessi leader di opposizione aveva invitato a votare il più grande (ma pure il più vecchio e più noto) partito di opposizione per farne eleggere almeno alcuni membri e, allo stesso tempo, rendere difficili i brogli.
Questa volta è andata peggio di cinque anni fa. Nessuno degli oppositori che nel 2011 si era candidato con la Russia Giusta è stato eletto nel 2016. Sono stati determinanti tre fattori:
1) I brogli massicci (prima o poi li descrivo a parte);
2) Una affluenza bassa (47,7% contro i 60,2% del 2011);
3) L’incapacità di conquistare gli elettri (oltre alla incapacità di farli votare).
Vabbè, almeno dopo i risultati elettorali come questo non potranno accusare l’opposizione di tutti i propri errori. I problemi economici e sociali in Russia stanno aumentando con una velocità impressionante. Trovarsi da soli al comando in una situazione del genere non è una scelta tanto furba per la propria aspettativa di vita.
Concludo con uno degli interessantissimi video di ieri (guardate cosa succede a destra).