Il Su-24 abbattuto: le contromisure

(2 dicembre 2015)

Passati ormai otto giorni dal 24 novembre, il giorno in cui è stato abbattuto dalla Turchia un bombardiere russo, possiamo parlare delle contromisure. In teoria, la contromisura di proporzioni eque sarebbe l’abbattimento di un aereo turco da parte della Russia. Una contromisura del genere, però, rischierebbe di trasformarsi facilmente in una guerra tra la NATO e la Russia: speriamo che di evitarla! Vediamo quindi le possibili contromisure di natura meno fatalistica. Dico «possibili» perché ho pensato di dividerle in due gruppi: quelle adottate dallo Stato russo e quelle proposte dalla opposizione. Penso che sia inutile precisare che le proposte della opposizione non vengono nemmeno lette dal Presidente e dal Governo. Noi, però, leggiamo tutto e siamo sempre in grado di scegliere quali misure ci sembrano più sensate.

Tutte le contromisure che la Russia si è dimostrata capace di prendere sono ora riunite nel decreto presidenziale firmato da Vladimir Putin il 28 novembre 2015. Esse sono:

– il divieto di importazione dalla Turchia dei prodotti, il cui elenco deve essere stabilito dal Governo (al giorno d’oggi si parla prevalentemente di ortaggi, frutta e abbigliamento). L’economia turca, a differenza di quella russa, è però ben strutturata, quindi non si regge su uno o pochi prodotti.

– il divieto per le aziende turche di eseguire dei lavori o offrire servizi (l’elenco deve essere elaborato dal Governo) sul territorio della Russia (si parla prevalentemente dell’edilizia).

– il divieto alle aziende russe di stipulare, a partire dal 1 gennaio 2016, dei contratti di lavoro con i cittadini turchi privi di legami giuridici con il datore di lavoro al 31 dicembre 2015. Andiamo a vedere la definizione della parola nazismo.

– l’imposizione di sospensione, a partire dal 1 gennaio 2016, dell’accordo bilaterale con la Turchia sul regime dei visti facilitato (in sostanza, i cittadini russi ricevevano il visto all’arrivo in un qualsiasi aeroporto turco e viceversa).

– il consiglio alle agenzie di viaggio di non vendere ai cittadini russi i viaggi verso la Turchia. Formalmente non è un vero e proprio divieto, a differenza di quello pubblicato relativamente all’Egitto, ma molti interpretano questa misura come un divieto. Se la lettura pessimista della norma fosse fondata, si tratterebbe di un pesante colpo per l’economia turca: nel 2014 sui 42 milioni di turisti che avevano visitato la Turchia, quasi 5 erano russi (e avevano speso in Turchia più di 5 miliardi di dollari).

– la prescrizione al Governo russo di vietare i voli charter verso la Turchia, di prendere delle misure di controllo particolari sull’operato delle compagnie aeree turche sul territorio russo e sulla sicurezza delle navi russe nel Mar Nero.

Chi ha letto fino a questo punto è un mito. Alla fine del testo manca veramente poco.

Le due misure realmente sensibili per la Turchia sono state proposte dalla opposizione russa: il riconoscimento del genocidio armeno e il sostegno dei curdi.

1. Il 14 aprile 1995 la Duma aveva adottato una dichiarazione di condanna del genocidio del popolo armeno. Ma, dato che un riconoscimento di questo tipo è un gesto politico e non una legge, andrebbe ribadito periodicamente da varie istituzioni (come succede, negli ultimi anni, in quasi tutti gli Stati occidentali). Se ricordiamo poi i recenti tentativi di Putin (negli anni 2014 e 2015) di evitare l’argomento, ci rendiamo conto che l’effetto sorpresa di questa misura dovrebbe essere piuttosto forte.

2. I curdi rimasero ingiustamente esclusi dalla riorganizzazione territoriale del Medio Oriente nel secondo dopoguerra. Di conseguenza, oggi è l’unico popolo numeroso della regione privo di uno Stato proprio (ovviamente intendo uno Stato nel quale prevalga). Il territorio popolato dai curdi appartiene oggi alla Turchia, Iran, Iraq e Siria. Alla Russia non costerebbe molto appoggiare la battaglia dei curdi per l’indipendenza con armi, tecnologie, tecnici e/o altro.

Voi quale linea di contromisure avreste seguito?

Rubriche: Nel mondo, Russia

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