Ubiale, 2 maggio 2025

Alla fine del 2024 o all’inizio del 2025 avevo per caso visto, su un noto social network, alcune belle foto del centro medioevale di Ubiale Clanezzo e, incuriosito, avevo subito programmato un viaggio da quelle parti per il primo «ponte festivo» disponibile. I lettori regolari sanno già che quel viaggio mi era stato utile non solo per vedere con i propri occhi delle bellezze storiche/turistiche, ma anche per esplorare alcuni altri piccoli comuni della zona (ZognoSedrina). Nel presente racconto, invece, vi informo di un’altra grande utilità di quel mio viaggio: grazie a esso ho scoperto (e ora posso avvisare voi) che Ubiale Clanezzo è effettivamente un comune diffuso. Infatti, i due centri abitati che lo compongono – Ubiale e Clanezzo, appunto – sono distanti più di tre chilometri l’uno dall’altro. Inoltre, è importante condividere con gli interessati il fatto che tutte le cose storicamente ed esteticamente più interessanti e belle si trovano a (o vicino a) Clanezzo e non a Ubiale. Di conseguenza, chi vuole risparmiare tempo e forze, può andare direttamente in quella zona. Mentre i veri esploratori come me (e, spero, come la maggioranza di voi) cerca le cose interessanti non solo nei luoghi più ovvi e/o dove hanno già trovato tutti gli altri. Ecco perché ora, in questo articolo fotografico, vi racconto del paese Ubiale.
Io, personalmente, ero arrivato a Ubiale a piedi, dopo essere partito da Zogno e avere percorso un pezzo della pista ciclopedonale costruita al posto della ex ferrovia della Valle Brembana: è un percorso facile, attrezzato e in alcuni tratti pure esteticamente bello.

Arrivati nel centro abitato, incontriamo presto una mappa analogica del territorio comunale: per molti singoli dettagli storici è molto più chiara e precisa della mappa che mi faceva vedere il telefono.

Girando per il paese si potrebbe presumere, non del tutto senza ragione, che Ubiale sia solo un noioso ammasso di piccoli edifici residenziali che si distingue dalla periferia di una qualsiasi grande città solo per il fatto di trovarsi su una collina.

Il centro storico di Ubiale, composto da edifici antichi più o meno interessanti, è minuscolo, riassumibile in poche foto.

In più, alcuni di quegli edifici antichi sono pure ridotti un po’ male (ma, forse, sono ancora recuperabili).

L’edificio antico conservato meglio è la chiesa locale: costruita nel XIV secolo, ricostruita nella prima metà del XVIII secolo e dedicata ai santi Bartolomeo e Bernardino nel 1900. Come potete vedere, un buon grado di conservazione non sempre corrisponde alla bellezza.

Molti decori interni (come pure il campanile) sono del XX secolo: complessivamente, fanno una buona impressione e non sembrano essere in un forte contrasto con le opere del XVIII secolo.

Di monumenti commemorativi vecchi a Ubiale ne ho trovato uno solo: quello dedicato ai caduti nelle due guerre mondiali. Ma almeno è conservato bene.

Non sono invece riuscito a capire cosa rappresenti questo bel monumento moderno (ma suppongo che si riferisca a qualcosa di negativo). Non conosco, purtroppo, nemmeno l’autore. Però il monumento è talmente bello anche dal solo punto di vista artistico che è strano vederlo in un paesino del genere.

È in una certa misura anomalo anche il piccolo cimitero di Ubiale: oltre ad avere uno stile generale abbastanza minimalista, sembra anche poco «popolato» nonostante la sua apparente età.

Ma, probabilmente, a questo punto potreste pensare che Ubiale sia un posto deprimente dove quantitativamente e qualitativamente prevalgono i luoghi dedicati all’aldilà e/o al spirituale. Mentre in realtà anche le cose per i vivi non mancano. Ecco, per esempio, il bello e allegro campo da calcio locale.

Bene, riprovo un’altra volta: l’aspetto positivo di Ubiale è il non-inquinamento da parte della industria locale. Perché i morti non inquinano!

Nemmeno l’ultimo tentativo mi è venuto positivo? Ma io non mi arrendo e vi do un prezioso e bello consiglio pratico: per sentirsi bene a Ubiale basta andare all’unico bar, sedersi sulle panche alla moda e ubbriacarsi…

Se gli alcolici non vi interessassero tanto, potremmo passare ad altri tipi di liquidi: per esempio, possiamo contemplare il lavatoio locale ristrutturato.

Oppure, possiamo chiederci perché a Ubiale abbiano deciso di fissare in un modo tanto anomalo questo modello tanto diffuso di cartelli con i nomi delle vie (in tutti gli altri centri abitati italiani che ho visto si fissano sui pali verticali e non con una cornice).

E poi le cose anche minimamente interessanti di Ubiale sono finite. L’ultima cosa da fare è decidere se aspettare l’autobus a questa fermata realizzata con i materiali ecologici oppure andare via in qualche altro modo.

Ma almeno andiamo via con una conoscenza preziosa appresa bene: lo studio delle bellezze di Ubiale Clanezzo può non includere (o, probabilmente, non deve includere) lo studio del territorio di Ubiale.