Tremezzo, 9 aprile 2012

Tremezzo è un piccolo comune in provincia di Como, situato sulla costa occidentale del lago di Como. L’ho visitato quasi per caso il 9 aprile 2012.

Tremezzo è una classica località turistica perfettina quasi priva d’anima. Ma alcuni suoi dettagli sono veramente interessanti. Le vecchie barche, per esempio, vengono trasformate in aiuole.

I cestini più diffusi non sono originali (li possiamo incontrare in tante altre località italiane), ma dimostrano che alcuni designer sono poco preoccupati dell’utilizzo pratico delle loro creazioni. La vita reale, infatti, ha imposto l’aggiunta di un posacenere: stilisticamente inappropriato ma utile.

I cestini per la raccolta differenziata, invece, sono interessanti: originali, funzionali (vedi il pedale grande) ed ecologici (essendo quasi completamente sotterrati non puzzano).

Il «greenway del lago di Como» non è un sistema di filtraggio delle acque nere. È semplicimente il nome di un percorso pedonale sul lungolago che collega alcune delle località.

Nel giardino pubblico sono installati dei bei lampioni antico-moderni: non ho mai visto degli oggetti simili.

Il giardino pubblico è curato come se fosse di un privato. È piccolo, ma pieno di piante e costruzioni belle.

Per la prima volta ho visto una palma nascente.

Il giardino è abbastanza stretto, ma il suo terreno è utilizzato fino all’ultimo centimetro quadrato.

Insisto tanto sulla flora locale anche perché non vi sono dei monumenti che spicchino per la propria originalità: sono belli da vedere nel loro insieme. Quindi l’attrazione più grande di Tremezzo è la Villa Carlotta del XVIII secolo. Si trova facilmente grazie ai numerosi cartelli come questo:

All’interno della Villa c’è un museo bello ma difficile da fotografare. Nell’enorme giardino botanico, però, un po’ di cose particolari ci sono. Per esempio, crescono dei cedri giganteschi (sembrano dei cervelli).

I tulpani dei quali ho letto nei libri sull’Olanda.

Gli alberi osceni:

E poi i nani da gardino del ‘700: grigi e alti circa un metro. Il colore a parte, è proprio così che da piccolo immaginavo i personaggi de «Il Signore degli Anelli» di Tolkien. Forse perché assomigliano un po’ ai disegni della edizione russa che avevo letto…

Bene, ora possiamo dire di aver visto tutte le cose più interessanti di Temezzo. Quindi si torna a Milano.

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