Robecco d’Oglio, 28 dicembre 2022

Robecco d’Oglio, un comune in provincia di Cremona, è in sostanza un paese di medie dimensioni con l’architettura tipica alle località del genere: il suo centro storico sembra infatti un curioso miscuglio tra l’architettura rurale e quella periferica di una piccola cittadina provinciale.

Alcuni degli edifici antichi vengono restaurati in un modo un po’ approssimativo o modernizzati in un modo un po’ barbaro, ma non ho visto dei disastri irreparabili.

Come in tutti i paesi, pure in centro di Robecco d’Oglio si trovano facilmente delle ville private di qualsiasi dimensione e/o stilistica.

Alcune di queste ville potrebbero essere dei veri edifici di importanza storico-culturale. Forse.

Ma la vera grande e misteriosa caratteristica che accumuna quasi tutti i paesi italiani del genere è la presenza costante di una chiesa di grandezza apparentemente sproporzionata al numero dei potenziali clienti locali. A Robecco d’Oglio, in particolare, si trova la chiesa parrocchiale dei Santi Giuseppe e Biagio che si vede da una buona distanza: anche da fuori del territorio comunale.

A prima vista questa chiesa, costruita tra il 1892 e il 1895, non ha niente di particolare…

Mentre in realtà va studiata meglio dentro che fuori: contiene alcuni affreschi della prima metà del ’900 e delle opere pittoriche del ’700 e del ’800 appartenenti alla scuola cremonese.

Il campanile, collocato a pochi metri dalla chiesa, è alto 65 metri ed è per questo motivo un po’ difficile da inquadrare per intero. Ma esteticamente è più attraente della chiesa stessa: probabilmente anche perché è stato costruito in una epoca diversa (tra il 1853 e il 1862) e da altri ingegneri. La guglia, addirittura, è stata aggiunta solo nel 1932.

I due dettagli più interessanti di questa torre neogotica sono l’orologio e la base che per qualche strano motivo mi ha ricordato gli ugelli di un Sojuz…

Un altro importante edificio storico di Robecco d’Oglio è la villa Barni Della Scala del XVIII secolo che oggi ospita gli uffici comunali e la biblioteca. Ho letto che gli interni della villa sono stati fortemente modificati, rispetto al loro aspetto originale, durante i restauri eseguiti negli anni ’70 e ’80 del XX secolo. Gli esterni, invece, non sono mai stati particolarmente interessanti.

La villa si trova in mezzo a un bel parco inglese – realizzato negli anni ’30 del XIX secolo – che dovrebbe essere bello in primavera ed estate.

La realizzazione di tale parco fu promossa dalla cantante lirica Giuditta Grisi – abbastanza nota in Europa tra gli anni ’20 e ’30 del XIX secolo – che fu sposata con il conte Cristoforo Barni di Roncadello, il proprietario della villa. Giuditta Grisi morì a soli 35 anni nel 1840, pochi anni dopo nel parco della villa è stata installata una statua che la raffigurerebbe.

A proposito delle statue… Nello stesso parco troviamo una bella cura visiva per tutti coloro che sono stanchi di vedere le solite figure femminili senza le teste e/o senza le braccia. Io ci ho messo circa un minuto a capire di cosa si tratti.

E poi basta: non ci sono altre cose meritevoli di attenzione a Robecco d’Oglio. Concludo con la constatazione del fatto che sul territorio comunale sono presenti numerosi cartelli che indicano le varie piste ciclabili della zona. Questa segnaletica dovrebbe essere largamente imitata anche da altri comuni italiani: la buona tendenza ad aumentare la quantità delle piste diventa poco utile senza una campagna informativa adeguata.

A questo punto vi siete probabilmente chiesti cosa sono andato a fare in una località così piccola e poco dotata di attrazioni interessanti. Ebbene, ero a Robecco d’Oglio semplicemente di passaggio: il comune è servito dalla stessa stazione ferroviaria assieme a Pontevico, il vero obiettivo di quel mio viaggio.