Il criterio più banale e logico che potremmo seguire nella scelta di un nuovo centro abitato da visitare è la sua grandezza: più è vasto, più è probabile trovare delle cose interessanti e belle da vedere. Di conseguenza, dovrebbe funzionare anche l’opposto: più una località è piccola, meno è interessante. Ma l’esperienza acquisita sul campo ha insegnato – spero, non solo a me – che in alcuni casi rari capitano delle eccezioni alla regola. Ora vi racconto proprio di uno di quei casi.
La mattina dell’11 agosto 2022, girando per Camerata Cornello, mi ero per caso accorto del cartello stradale che indicava la direzione per Portiera, una piccola frazione del grosso paese San Giovanni Bianco. Secondo il suddetto cartello, al centro abitato indicato mancavano appena 900 metri, quindi avevo pensato di poter percorrere facilmente quel breve tratto in leggera salita per trovare – nel peggiore dei casi – almeno qualche paesaggio bello da contemplare. Mentre in realtà ho trovato un paesino bellissimo, quasi da favola. Potrebbe essere un ambiente già pronto a ospitare le riprese di qualche film.
Portiera è un paesino piccolissimo, in sostanza consiste in una piazza e due vie, ma ha diverse cose che ci conviene vedere in dettaglio. La piazza sembra quasi un cortile privato: le persone sono vestite in un modo poco formale, i bambini giocano a pallone, è presente un tavolo da ping-pong…
Sulla piazza si affacciano due case di ringhiera molto simpatiche e curate: non mi sarebbe dispiaciuto vivere in una di esse (anche se, ovviamente, non so come siano dentro).
Le case di fronte sembrano più antiche e di stile «più montano». Notate anche il cestino da basket installato in un modo permanente.
In un angolo della piazza c’è pure un barbecue con un tavolo e due panchine laterali.
Vista la bella piazza, viene la curiosità di vedere cosa nascondono le strette vie del paesino.
La curiosità, almeno in questo caso, non mi ha fatto sbagliare: in poche decine di secondi si arriva in un nuovo posto idillico. Ci troviamo davanti alla piccola chiesa di San Francesco d’Assisi. Al momento del mio arrivo era chiusa, ma anche il solo fatto di essere riuscito a vederla da fuori è già una grande fortuna.
In pochi altri secondi si arriva poi alla periferia del paese: essa si distingue soprattutto per la vista sui prati e montagne. Ai prati locali ci torneremo ancora, mentre ora vediamo alcuni dettagli creati dall’essere umano.
Per esempio, vediamo una semplice panchina inserita in un bellissimo contesto:
Oppure gli attrezzi agricoli appesi sul muro di una delle case:
Inspiegabilmente, la collezione più grande è esposta su un rustico trasformato in un garage.
In un paesino così minuscolo non mi aspettavo di trovare pure una meridiana (la quale è anche molto più originale ed elaborata di quelle che mi è capitato di vedere in molte altre località).
Accanto alle porte di alcune case antiche si vedono pure dei campanelli d’epoca (in alcuni casi sembrano essere stati rubati alle mucche).
I vasi dei fiori esposti fuori dalle abitazioni sono spesso realizzati in materiali naturali.
Anche il verde pubblico è organizzato in un modo curioso: gli alberi giovani e i fiori stagionali sono piantati nelle stesse «botti».
La panchina più interessante dal punto di vista strutturale sembra essere privata (è collocata vicino alla porta d’ingresso di una abitazione), ma questo non la rende meno bella. Pure la panchina fatta con dei pezzi di un tronco d’albero non è male.
E ora che vi ho fatto vedere tutti i dettagli più interessanti di Portiera, mantengo la promessa e torno all’argomento del prato. In periferia del paese ho incontrato tre mucche che pascolavano serenamente su un pendio ripido come se fossero quelle capre capaci di saltare allegramente da una altezza all’altra. In più, le tre si erano fatte fotografare senza problemi.
Ecco, ora è tutto. Meno male che avevo deciso di passare a Portiera!
Spero che gli abitanti del paese non si offendano per la mia invasione.