Dopo avere esplorato, con una certa attenzione, il centro di Iseo, mi ero subito incamminato in direzione Pilzone: una piccola frazione di Iseo (distante un paio di chilometri) dalla quale parte la cosiddetta Via Valeriana, un sentiero montano lungo 140 chilometri che si basa su alcune antiche vie di comunicazione e porta fino a Passo del Tonale e al Passo dell’Aprica nelle Alpi. Naturalmente, non avevo l’intenzione di percorrere tutto il sentiero in un colpo (sarebbe stato impossibile pure in pianura): per questa volta l’obiettivo era quello di farne un pezzo iniziale per capire da dove parte, come è attrezzato e segnalato e quanto è affollato. In base alle informazioni raccolte programmerò le mie camminate future.
E, visto che c’ero, non potevo non esplorare i centri abitati capitati sulla mia strada.
Il percorso pedonale che parte da Iseo verso Pilzone non fa ancora ufficialmente parte della Via Valeriana ed è dunque poco attrezzato in alcuni tratti (dove, per esempio, per alcune decine di metri bisogna camminare a lato di una strada automobilistica su un largo bordo erboso oltre la linea bianca: ma non è pericoloso). Alla fine del percorso, poi, incontriamo un attraversamento pedonale e automobilistico dell’unico binario della ferrovia Brescia–Iseo–Edolo: subito dopo di esso inizia Pilzone. Esattamente di fronte all’attraversamento, a pochi metri, si trova la chiesa del paese: non so se sia tecnicamente possibile fotografarla evitando le sbarre automatiche aperte (non avevo la voglia di aspettare troppo per l’annuncio del passaggio di qualche raro treno).
Fotografare la stessa chiesa da dietro è molto più facile, ma anche un po’ più interessante: sembra che a un certo punto siano stati avviati i lavori per la costruzione di una seconda facciata sul retro e poi per qualche motivo interrotti.
Gli interni di questa chiesa – è dedicata a S. Pietro e fu costruita nel XVII secolo – sono comunque molto più interessanti degli esterni.
A Pilzone è presente anche una seconda chiesa – quella dedicata a S. Tommaso e costruita tra il XV e il XVII secolo – ma la sua porta era chiusa al momento del mio passaggio. Ne sono un po’ dispiaciuto perché l’edificio mi sembra più interessante del primo.
Gli altri edifici più o meno interessanti avvistati a Pilzone sono tutti di destinazione civile. La villa privata più interessante e, probabilmente, più antica si trova ora in condizioni estetiche un po’ precarie. Spero che sia ancora recuperabile.
La maggioranza degli altri edifici antichi è restaurata, ma in modo da sembrare essere costruita da poco. Beh, una volta furono nuovi anche essi, quindi nelle loro condizioni attuali c’è comunque una logica storica.
Pilzone è un paese piccolissimo, ma offre comunque la possibilità di cercare e trovare alcuni ambienti architettonici relativamente belli.
La stazione ferroviaria da Pilzone è la più piccola tra quelle che mi è capitato di vedere in Italia. Secondo me tale record rischia di rimanere imbattuto per un bel po’ di tempo.
E poi basta: non c’è più alcunché di interessante da vedere nel centro abitato. Dunque, possiamo provare a cercare dove inizia il sentiero escursionistico «Via Valeriana»… Sembra essere segnalato bene: con dei cartelli frequenti e ben visibili, a piccoli tratti alla volta.
La pavimentazione è sempre in buone condizioni, ma realizzata in materiali vari: prima in cemento, poi in cemento e ciottoli, poi solo in pietre di dimensioni medie, poi in asfalto e così via. I tratti all’ombra in questo tratto sembrano più lunghi rispetto a quelli al sole.
Per due volte ho anche visto una panchina all’ombra.
L’area pic-nic con due tavoli è invece al sole, dunque d’estate non è utilizzabile (vi ricordate il caldo dell’agosto 2023? Oppure, in generale, immaginate di dover essere seduti sotto i raggi diretti del sole estivo?).
Ma una delle caratteristiche più importanti di questo tratto del sentiero è la possibilità di contemplare il Lago d’Iseo, il Monte Isola, la isola di San Paolo (quella piccola e privata). Il giro a Pilzone non particolarmente ricco di bellezza trovata è dunque stato in qualche modo controbilanciato.
Camminando sempre lungo il sentiero, che in una certa misura segue la linea della riva del lago, a un certo punto arriviamo alla discesa verso il centro abitato di Sulzano. Di quel paese, però, parlerò prossimamente, in un articolo separato. Infatti, non mi piace mescolare troppe cose diverse.