Monte Isola, 5 agosto 2017

Potrebbe sembrare strano, ma solo in estate del 2017 – e per puro caso, grazie al post su Facebook di un amico – ho saputo dell’esistenza di Monte Isola. Alla prima occasione buona sono andato a visitarla. Coloro che arrivano, come ho fatto io, passando per Sulzano potrebbero anche non accorgersi che l’isola è proprio quella montagna separata da una striscia d’acqua larga poche centinaia di metri.

I battelli che collegano l’isola a Sulzano sono frequenti (partono ogni 15–20 minuti) e, non facendo delle fermate intermedie, ci impiegano tra 5 e 7 minuti a raggiungere la costa opposta.

Perché ho deciso di attraversare il lago partendo proprio da Sulzano? Non solo a causa della durata breve della traversata, ma anche perché Sulzano è una località più facilmente raggiungibile con il treno per chi arriva da Milano. Quando è possibile, testo sempre la raggiungibilità con i mezzi pubblici dei posti che visito. L’efficienza dei mezzi è un indicatore importantissimo della vivibilità di ogni centro abitato.

Le persone che scelgono lo stesso modo di raggiungere l’isola sono numerose. Arrivato al punto di imbarco poco prima delle 11:00, ho trovato davanti a me una fila di persone sufficiente per riempire due battelli (sono stato tra gli ultimi a salire sul secondo arrivato), mentre dopo circa dieci minuti d’attesa mi sono accorto di avere dietro una fila di persone per altre sei o sette navi. La morale: arrivate prima o dopo il mio orario se non avete voglia di aspettare troppo. E non spaventatevi dei cartelli all’ingresso: le biciclette e le carrozzine semplicemente entrano da un ingresso separato.

Una volta sbarcati su Monte Isola – nella località Peschiera Maraglio – bisogna ovviamente prendere la decisione sul percorso da fare per vederla: seguendo la linea della costa o attraversando la montagna (oppure entrambe le opzioni). In ogni caso, se siete arrivati di mattina vi conviene camminare verso ovest: sul lungolago ci sono pochissimi tratti all’ombra, dunque avendo costantemente il sole in faccia non riuscireste ad apprezzare il posto come si deve. Il lungolago ha una bellezza classica.

A un certo punto mi sono accorto di essere arrivato con oltre tredici mesi di ritardo: a giugno del 2016 avrei potuto fare a piedi lo stesso percorso che ho fatto con il battello e, in più, andare a vedere da vicino un isolotto privato. Le linee gialle sul cartello sono le pedane in legno.

L’isolotto privato è invece questo (poi ce n’è un altro dalla parte opposta dell’isola):

L’architettura locale fa una buona impressione generale, anche se non mi è capitato di vedere dei capolavori singoli.

A spaventare sono invece le case di nuova costruzione. Nonostante un bel ambiente circostante, non comprerei mai una casa del genere:

Si intravede qualcosa di antico e interessante! Una fortezza!

Per raggiungerla è necessario scalare una piccola montagna (o forse è più corretto definirla collina), ma non preoccupatevi: l’unica «difficoltà» sta nel trovare il sentiero verso la fortificazione. Io non ho visto alcun cartello con le indicazioni, ma ci sono riuscito pure servendomi del mio pessimo senso di orientamento. Strada facendo ho contemplato la foresta e i paesaggi dell’isola.

Cosa ho trovato una volta arrivato alla destinazione? Il cancello chiuso e il classico cartello «proprietà privata». Date l’apparente assenza dei proprietari o cani e l’altezza del recinto, avrei potuto tranquillamente scavalcare, ma, dopo uno attento studio ravvicinato della barriera ho scoperto una protezione antituristica primitiva. Vabbè, la prossima volta mi attrezzo anche per gli assalti.

Ho dunque continuato le mie ricerche etnografiche nella zona circostante e ho scoperto l’esistenza di una ampia zona di campeggio a pochi metri dalla fortezza.

Nonostante la presenza di un bel barbecue montanaro, in alcuni punti del prato si notano le tracce dei falò. Dunque qualcuno ci sarà rimasto per la notte?

La cosa positiva è la totale assenza dei rifiuti in tutta l’area del campeggio. La cosa strana sta nel fatto che l’assenza dei rifiuti coesiste con l’assenza dei cestini. Questi ultimi si vedono solo sul lungolago: spesso sono di forme originali e sempre sono adatti alla raccolta differenziata.

La qualità buona dell’arredo urbano si estende anche alle panchine (belle e comode) che però mi sono sembrate presenti in una quantità per nulla sufficiente. Infatti, i rarissimi esemplari vengono cercati e assaltati da folle di turisti.

Sarà perché sull’isola, a giudicare dalla quantità degli impianti, si da una grande una grande importanza allo sport?

O perché si vuole riempire con la gente vogliosa di sedersi da qualche parte le sale dei bar e ristoranti? Boh… Comunque, secondo la mia impressione tutto il settore commerciale/ristorativo dell’isola è orientato verso la soddisfazione delle necessità dei turisti.

La parte del settore terziario utile prevalentemente alla popolazione locale è sicuramente quella del trasporto pubblico locale. Questi pulmini gialli effettuano i giri attorno alla isola e passano nei centri abitati non affacciati al lago.

L’aspetto estetico delle fermate è molto vario:

I mezzi pubblici sono importantissimi anche perché Monte Isola è chiusa al traffico delle automobili private. Gli unici mezzi di trasporto inanimati che possono utilizzare i residenti e i visitatori sono questi:

Ops, e questa che roba è?

In realtà l’isola non è totalmente libera dalle auto (ecologisti, appendetevi una grossa pietra al collo e correte verso il lago). Ho notato una certa quantità delle automobili istituzionali/amministrative.

E alcuni mezzi motorizzati agricoli.

Su tutta l’isola c’è solo un benzinaio. I prezzi illustrano il termine monopolio.

Le automobili nuove o necessarie per dei lavori straordinari sbarcano qui:

In un luogo del genere è naturalmente più facile incontrare le barche private e commerciali. I camion locali, per esempio, sono fatti in questo modo:

Un posto barca privato:

La tradizionale produzione artigianale delle barche di legno, si dice, ha rallentato i ritmi negli ultimi decenni, ma è ancora ben attiva.

Nessuna barca, nemmeno quella prodotta con massima cura, può sopravvivere a certi eventi (non è un sottomarino ma, probabilmente, un «parcheggio da donna»).

Non ho capito bene quanto sia attiva la pesca nella zona dell’isola. In base ai cartelli informativi installati in uno dei paesini, la fauna acquatica locale è abbastanza ricca e varia.

Tutto ciò che si trova sopra la superficie dell’acqua può essere studiato con l’ausilio di questi binocoli:

Non c’è però bisogno degli strumenti ottici per osservare questo modo curioso di piantare i tassodio (taxodium distichum) in alcuni punti del lungolago. Se ho capito bene, gli anelli di cemento servono solo nei primi anni della nuova residenza degli alberi.

Ma devo constatare che sull’isola ci sono delle cose molto meno comprensibili, per esempio il sistema di assegnazione dei numeri civici…

Il funzionamento del Wi-Fi comunale (dopo i primi cinquanta passaggi di autentificazione mi sono arreso)…

O il destinatario di questo monumento in costruzione (secondo voi a chi potrebbe essere dedicato? Agli enologi caduti sul lavoro? Ai costruttori della automobile della famiglia Flintstones?)…

Deve però essere chiaro, nonostante la mia scarsa simpatia verso le foto tradizionalmente turistiche, che Monte Isola presenta un certo interesse anche dal punto di vista architettonico. Alle persone con le preferenze tradizionali potrei consigliare due chiese. La prima è la chiesa parrocchiale di S. Michele (semplicemente carina):

In essa per la prima volta nella vita ho visto i cuscinetti in pelle per le ginocchia…

La seconda è la chiesa di S. Barbara…

… perché è curiosa (Santa Barbara è patrona di un sacco di professioni difficili e pericolose).

Insomma, Monte Isola è un posto bello e tranquillo (nonostante il flusso continuo dei turisti che però vengono principalmente per fare delle passeggiate pacifiche) dove si potrebbe concludere in serenità la propria vita. Non sono cattolico (e non sono proprio religioso), ma un cimitero come questo in qualità della residenza definitiva mi ispira… Avrei pure la possibilità di contemplare dei bei paesaggi durante le passeggiate notturne.

Uscire sarebbe facile perché, stranamente, da queste parti si usa fare le tombe senza le lapidi in pietra (ho visto che alcune delle persone seppellite in questo modo sono morte diversi decenni fa):

Vabbè, è l’ora di ripartire verso la grande terra…

Spero di avervi informati bene sulla isola. Resta da dire che ci ho impiegato a fare il giro completo dell’isola a piedi in meno di quattro ore, salendo pure su alcune colline e fermandomi a fare le foto o a fumare.