Lodi, 24 ottobre 2012

Una mattina nebbiosa di fine ottobre ero finito, per motivi di lavoro, nella città di Lodi. Avendo a disposizione quasi un’ora libera, ho pensato di dedicarla allo studio dei cambiamenti e degli elementi non notati durante le precedenti due visite (vedi reportage uno e due).
La prima cosa che si nota è l’estensione migliore del sistema locale di bike sharing: ora in centro si vedono delle stazioni coperte.

Le rastrelliere per le biciclette private sono visibili da lontano grazie alle chiavi gigantesche piantate nei marciapiedi. L’idea è buona.

In centro ho incontrato qualche cartello con la segnalazione dell’«Area Wi-Fi». Non ho potuto sperimentare il reale funzionamento di questa innovazione positiva, ma gli aborigeni sostengono che avrei comunque fallito.

È raro vedere un portone con le finestrine laterali.

Il monumento non si vede non per colpa della nebbia. Ma l’effetto visivo è comunque strano.

Le fontane ancora accese nonostante la nebbia è un altro spettacolo surreale.

Ancora più strano è vedere il regolamento di una fontana. Perché è solo in italiano?

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