Esine, 29 marzo 2024

Dopo il brevissimo – ma più soddisfacente del previsto – studio di Cogno ero passato, lo stesso giorno, alla esplorazione di Esine. Tanto, i due paesi si trovano vicinissimo l’uno all’altro& di fatto, sono separati solo dai binari della ferrovia Brescia–Edolo e dal fiume Oglio. La stazione ferroviaria locale, addirittura, porta i nomi di entrambi i paesi.

Mentre il fiume Oglio (e il ponte che lo attraversa) è la fonte di paesaggi rasserenanti.

Una volta attraversato il fiume, procediamo dritto (lasciando il fiume alle spalle) lungo la via che ci porta verso il centro. i primi circa seicento metri di quella via non offrono alcunché di particolarmente interessante ai nostri occhi e mente. Un turista poco paziente potrebbe addirittura preoccuparsi per il fatto che non si veda qualcosa di più attraente delle ville come queste:

Ma poi, quasi all’improvviso, inizia quella parte del paese che può essere definita come centro storico.

Pure nel centro storico capitano, a volte, degli edifici un po’ meno antichi.

Ma l’edificio più moderno che ho notato in centro è il municipio.

Mentre l’edificio più monumentale è l’istituto comprensivo locale.

Ma a me interessava di più l’architettura locale, quella di stile montano.

Perché, in effetti, il paese è attaccato al fianco di una montagna…

Sul territorio comunale sono presenti diverse chiese, ma nessuna di esse può essere definita tipicamente montana. Alcune di esse, poi, erano pure chiuse al momento del mio passaggio: come, per esempio, la chiesa parrocchiale di San Paolo (la cui costruzione è durata, di fatto, dal 1691 al 1833). In più, davanti all’ingresso si stavano radunando le persone un po’ anziane con i vestiti scuri e i volti un po’ tesi: avevo ipotizzato che non mi conveniva aspettare l’apertura…

Sulla stessa piazza della suddetta chiesa si trova anche la chiesetta di San Carlo (costruita nella seconda metà del XVII secolo). Ma non avevo potuto apprezzare nemmeno questa: era chiusa anch’essa.

Però sono stato pienamente ripagato dalla possibilità di visitare la chiesa di Santa Maria Assunta, la cui versione attuale è stata costruita nel XV secolo.

La facciata non promette molto, mentre gli interni spiegano da soli – anche a un non-esperto – perché questa chiesa sia stata dichiarata un monumento nazionale. Assolutamente da vedere anche per le persone non interessate agli riconoscimenti ufficiali.

Oltre al cristianesimo, poi, a Esine è diffuso anche un altro culto: quello delle «gnomo della fortuna». Sul territorio comunale ho notato diverse raffigurazioni in legno della Fortunata Famiglia degli Gnomi, ma non sono riuscito a scoprire come vada praticato il rispettivo culto. Bisogna andare in una bella miniera a pregare? Oppure dire una maledizione nei confronti degli elfi, umani e draghi? In entrambi i casi, con quali parole si fa? Non dico che sarei disposto a farlo, la mia è solo una curiosità!

C’è qualcos’altro di interessante a Esine? Proviamo a vedere, nonostante i brutti riflessi, la mappa in 3D… Ah, no: semplicemente, elenca i centri abitati della zona.

Allora proviamo a vedere dall’alto:

Bene, pare che tutte le cose principali siano state viste. Un piccolo dovuto alla distrazione mi ha impedito di fare qualche foto in più, ma penso di avere comunque trasmesso l’immagine generale del posto. Possiamo salutare Esine e andare oltre.
Sebbene la visita in questo paese sia stata meno interessante del previsto (previsto in base a quello che avevo letto su internet), direi che voi potete anche passarci per fare un breve giro se Esine dovesse un giorno capitare sulla vostra strada.

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