Uno degli aspetti più importanti della navigazione sul web è, per il visitatore di un qualsiasi sito, la possibilità di individuare velocemente e correttamente la propria posizione corrente sul sito. In tal senso il visitatore può e deve essere aiutato attraverso due strumenti: l’indicazione della sua posizione sul menu e/o l’URL della pagina ben strutturato. Nel presente paragrafo mi concentro sul secondo strumento.
Indipendentemente dagli strumenti tecnologici che la maggioranza dei vostri utenti usa per collegarsi al sito, l’indirizzo di ogni pagina deve possibilmente essere breve e comprensibile. Tale obiettivo si raggiunge facilmente con un minimo sforzo fatto nel periodo iniziale della realizzazione di un sito. Prima di caricare sul server i vostri MB e GB di testi e immagini, bisogna pensare bene non solo alla struttura del sito, ma anche ai singoli nomi dei file, delle pagine, delle cartelle e, eventualmente, delle categorie alle quali appartengono i file.
Una piccola precisazione: una volta il ruolo delle categorie e di molti altri elementi della tassonomia per il web era svolto dalle cartelle. Non escludo che pure oggi esistano dei siti le cui pagine sono collocate nelle varie cartelle. In ogni caso, ogni parte del sito deve avere un nome comprensibile.
Per prima cosa, bisogna decidere in quale lingua scrivere i nomi elencati sopra. La scelta migliore sarebbe l’inglese, ma in alcuni rari casi potrebbe andare bene anche la lingua nazionale delle persone per le quali è stato pensato il sito (ma, comunque, in caratteri latini). È assolutamente inopportuno mescolare più lingue diverse (per esempio, non è da fare una cosa del genere: https://sito.it/aziende/secretarial/persone/new/neoassunti.html).
Il paragrafo dell’Inerario che state leggendo ora ha l’indirizzo https://www.eugigufo.net/it/inerario/paragrafo25/. Di conseguenza, ogni visitatore ha la possibilità di fare due cose:
1) individuare la propria posizione leggendo l’URL;
2) navigare sul sito cancellando una parte dell’URL che si trova a destra del «/» più vicino. Così, cancellando «paragrafo25/» si finisce alla prima pagina del progetto (quindi l’indice dell’Inerario), cancellando poi «inerario/» si finisce alla home page italiana del sito. E così via.
Se, invece, l’indirizzo fosse stato, per esempio, https://eugigufo.net/it/inerario/?q=237418&num21, il visitatore non avrebbe la possibilità di orientarsi, nemmeno immaginare di poter fare qualcosa. Molti sviluppatori ignorano, con tanta leggerezza, l’importanza degli URL comprensibili e funzionali. Probabilmente, non si rendono nemmeno conto di essere puniti per tale comportamento: i visitatori disorientati aprono meno pagine, si ricordano meno link, condividono meno contenuti sui social etc. etc.
Quindi la morale: gli indirizzi lunghi e incomprensibili sono dovuti esclusivamente alla pigrizia degli sviluppatori. Bisogna solo radunare questi ultimi per una sola breve riunione e spiegare che senza gli indirizzi fatti bene il progetto non verrà considerato realizzato. Molto probabilmente si lamenteranno un po’, ma alla fine faranno tutto come si deve.
Dal punto di vista tecnico, esistono diversi modi di realizzare gli URL belli e comprensibili. Quelli basilari sono:
– assegnare dei nomi logici e non troppo lunghi a tutti i file e le cartelle (directory) del sito;
– qualora si usi un CMS, scegliere una opzione semplice e logica nelle «Impostazioni permalink»;
– assegnare un permalink semplice e logico a ogni pagina in fase della creazione (nel caso del WordPress cliccare sul buttone «Modifica» accanto al permalink);
– progettare bene gli indirizzi delle pagine sulle quali i materiali del sito vengono raggruppati in base alle varie voci della tassonomia (tag, categorie etc.);
– progettare bene la struttura gerarchica del sito e poi seguire con costanza il progetto elaborato (ricordandosi di non fare delle pagine intermedie poco utili tra quelle «genitore» e «figlio»);
– ogni modifica agli indirizzi (URL) delle pagine esistenti mirata al raggiungimento di una maggiore comprensibilità e benvenuta e non va assolutamente temuta: con un file di configurazione del server (.htaccess o web.config) i visitatori possono essere reindirizzati dagli indirizzi non più esistenti verso quelli nuovi.
Quindi la regola: il visitatore che cancella una parte dell’indirizzo fino a un qualsiasi «/» deve ottenere sempre un risultato sensato e prevedibile. Vale anche per la navigazione con uno smartphone, dove l’indirizzo completo di ogni pagina si vede dopo il tap sulla barra degli indirizzi.