Il mio primo articolo automobilistico era dedicato ad una macchina molto rara: il Moskvich-2150, il primo fuoristrada civile russo. Quella macchina era stata prodotta in appena quattro esemplari sperimentali. Ora provo a scrivere di un’altra grande rarità: il minibus «Start» prodotto dal 1964 al 1970 a Kharkov (in Ukraina).
In totale sono state prodotte appena 100 unità dello «Start», 5 delle quali erano delle vetture sperimentali con il telaio fatto con le barre a profilo di T.
Il telaio dello «Start» aveva lo schema classico con i tubi a sezione rotonda. Mentre la carrozzeria era fatta in plastica rinforzata con vetro: grazie ad una matrice particolare veniva stampata con un procedimento unico continuo. Dopo un periodo di utilizzo lungo questa carrozzeria si deformava, soprattutto d’inverno. L’unica foto disponibile del processo produttivo è, purtroppo, di una qualità molto bassa.
Le dimensioni dello «Start» erano le seguenti: lunghezza 5500 mm, larghezza 1900 mm, altezza 2000 mm. Pesava 1320 kg e poteva trasportare fino a 850 kg.
Lo «Start» era da 12 posti e secondo l’idea iniziale doveva avere tre divani messi a lati dello spazio per i passeggeri, armadietti per i piatti e un lavandino nel bagagliaio. In seguito, però, tutte queste trovate sono state lasciate perdere per destinare lo «Start» al semplice trasporto di persone.
Il motore aveva 2445 di cilindrata, 75 CV, fino a 4000 giri al minuto, 4 cilindri da 92 mm in linea. Il suo funzionamento era garantito fino a 250.000 km. E’ interessante notare che la posizione del motore era anteriore–verticale, quindi una buona parte di esso si trovava in mezzo ai sedili anteriori.
A questo punto vi mostro il posto dell’autista: il volante.
Negli anni ’60 (ma anche ’70 e buona parte degli ’80) in URSS non si usava fare dei test sulla sicurezza delle auto, quindi lo «Start» non è stato una eccezione. Per verificare la qualità della carrozzeria, però, i costruttori hanno buttato un modello sperimentale giù da una altezza di 12 metri: nessun danno serio.
I lavori per la progettazione e creazione del minibus «Start» venivano condotti esclusivamente grazie alla iniziativa personale degli ingegneri, senza un supporto serio da parte dei dirigenti. Quindi con la riduzione del team (dovuta a vari motivi) si sono fermati i lavori di miglioramento e di correzione degli errori strutturali dello «Start».
Nonostante alcuni meritati riconoscimenti, la produzione dello «Start» si è fermata nel 1970 a causa della mancanza di ordini grandi. Infatti, in sette anni sono state prodotte soltanto 100 vetture. Oggi sono noti soltanto quattro esemplari in vita, tre di questi si trovano a Mosca e uno a Kramatorsk (Ucraina).
Pure i modellini da collezione (1:43) sono molto rari:
I minibus «Start» venivano prodotti sotto il patronato del Ministero della Cultura e, di conseguenza, distribuiti agli enti controllati da esso. Una curiosità: uno «Start» compare nella scena finale di un popolarissimo film russo del 1966. Tutti si erano chiesti che macchina fosse e pochissimi, in tutta l’URSS, avevano trovato la risposta. Io stesso, per esempio, ho scopeto per puro caso (e nell’agosto del 2011) il nome di questo minibus originale. Il video: