Probabilmente non tutti lo sanno, ma in tanti lo immaginano: in URSS non venivano commercializzate le automobili straniere (come il 99% di altre merci straniere). Mentre i modelli prodotti al suo interno erano pochi. Per esempio: vi erano solo due modelli adatti al piccolo trasporto merci. Stavolta racconto del più popolare tra i due: Izh-2715 soprannominato «Kabluk» (cioè il «tacco»).
Prodotto dal 1972 al 1997, è stato il modello più riuscito della piccola casa automobilistica di Izhevsk. Essendo abbastanza diffuso ed esteticamente insolito (per l’industria automobilistica sovietica) poteva essere considerato una delle caratteristiche principali dell’ambiente cittadino. Il secondo modello di questa categoria era il poco diffuso Moskvich-433 del quale ho già scritto due articoli fa (vedi verso la metà del testo).
Come potete facilmente notare, le due macchine hanno la cabina uguale. La spiegazione del fatto è semplice: la Izh ha prodotto, sempre in piccole quantità, i Moskvich della serie «408» (della quale fa parte anche il furgone «433») su licenza della AZLK. E per i modelli propri ha utilizzato molte delle trovate tecniche ed estetiche della fabbrica moscovita. La Izh-2715, per esempio, ha avuto il motore del Moskvich: 1487 di cilindrata, 75 CV, 5500 giri al minuto; trazione posteriore. I consumi erano di 11,5 litri per 100 km (serbatoio da 45 litri), velocità massima 125 km/h, accelerazione fino a 100 km/h in 19 secondi.
Ma per il resto sono due macchine diverse. La Izh-2715 era lunga 4130 mm, larga 1560 mm, alta 1825 mm. Pesava tra i 1015 e 1615 kg a seconda della versione. Le gomme erano del tipo 175/70 R13.
Ha vinto la «concorrenza» sulla rivale per vari motivi. Prima di tutto aveva il corbello di forma e proporzioni più adatte a una grande varietà di tipologie di merci. Il suo volume era di 1600 litri e si poteva caricare fino a 500 kg.
Come avete appena visto, la cabina era spesso separata dal corbello da un vetro. Questa scelta è dovuta al fatto che la parte superiore di quest’ultimo (sempre in metallo) era smontabile.
L’operazione di smontaggio, però, era poco popolare perché comportava l’acquisto o la produzione artigianale del bordo posteriore abbassabile. In compenso, dal 1974 al 1997 è stata prodotta la versione pick-up della Izh-2715 (modello 27151): a differenza del molto simile pick-up di Moskvich era prodotto in serie e legalmente commercializzato. Ma poco richiesto sul mercato interno.
All’estero, invece, il pick-up della Izh ha avuto un buon successo soprattutto in America Latina. Appositamente per quella area era prodotta la versione allungata (sulla foto che segue si vede bene il segmento aggiunto in coda al veicolo) con i fari rettangolari e chiamato «Elite PickUp». Per un breve periodo questa versione della Izh-2715 è stata esportata anche in Finlandia.
Il dominio della versione «furgone» sul territorio dell’URSS è dovuto, in parte, anche alle condizioni climatiche. Nella sua versione tradizionale la Izh-2715 era utilizzata molto dalle Poste, dai vari enti ed istituti di ricerca per il trasporto della documentazione (cartacea e quindi voluminosa), ma anche ristoranti, piccoli negozi ed i commercianti ortofruttiferi per il trasporto degli alimenti. Ma alcuni furgoni venivano trasformati artigianalmente dai proprietari per renderli adatti al trasporto anche di persone. Quindi venivano ritagliati i finestrini aggiuntivi e installate alcune poltrone (a volte anche soltanto due).
Grazie all’avvio della perestroika e la conseguente nascita delle prime piccole imprese è finalmente partita, nel 1988, la produzione della Izh-2715 con due sedili laterali doppi abbassabili nel corbello. Questa versione (ufficialmente Izh-27156) ha conservato la capacità di carico, ma è diventata a sei posti. Anche con sei persone a bordo vi rimaneva dello spazio per la merce. In più, questa versione ha avuto i grandi finestrini posteriori apribili e il portabagagli sul tetto.
Nei primi anni ’90 è stata prodotta, in una quantità piccolissima, la stessa versione priva del portabagagli sul tetto e con dei finestrini ancora più grandi e i sedili posteriori un po’ più comodi. E’ stato un bel regalo ai taxisti abusivi.
Riassumendo posso dire che la Izh-2715 era prodotta in tre versioni: furgone, pick-up e «semifurgone» del quale ho appena scritto. L’introduzione di ultimi due rappresenta l’unica evoluzione tecnica di questo modello. Il motore e la parte mobile sono rimasti gli stessi per 25 anni. E l’aspetto estetico, invece, è cambiato nel tempo. Per esempio: fino al 1982 la rete che copriva il radiatore era fatta in metallo cromato.
Nell’82 la rete è stata sostituita con una in plastica nera, mentre il paraurti anteriore è diventato dello stesso colore di tutta la vettura. La cabina ha sempre avuto tre nervature di rinforzo orizzontali, i lati del corbello inizialmente ne avevano solo una, poi due.
Le Izh-2715 prodotte a partire dal 1985 avevano le nervature di rinforzo sul corbello fatte sotto forma di finestrini finti; il paraurti anteriore fatto in plastica nera (la maggior parte delle vetture ancora in circolazione ha questo aspetto). Le maniglie delle porte sono state nascoste nelle rientranze già nel 1982.
Le luci posteriori, prima di diventare rettangolari (come sulla seconda foto) erano divisi in due parti: gli indicatori di direzione, infatti, inizialmente avevano la forma triangolare (come sui Moskvich-408 prodotti dopo il 1969).
Nessuna versione di Izh-2715 ha avuto il paraurti posteriore. Al suo posto è sempre stato montato un tubo di metallo: lungo con un piccolo predellino in mezzo oppure corto come sulla foto che segue.
Tutto ciò che non è stato previsto dalla fabbrica viene fatto dai proprietari delle auto con le proprie forze. Per esempio le finestre piccole del corbello.
Qualche commerciante riesce a trasformare una Izh-2715 in un piccolo frigorifero mobile:
I commercianti più creativi hanno saputo trasformarla in una «botte».
La versione in miniatura (1:43) è sempre stata una grandissima rarità. Non ne ho mai vista una.
Vabbè, salutiamo anche questo modello.